Trento / Evento

Il cinema Astra chiude, il Museo Storico e Umanofono ne raccontano la storia

Lunedì 22 novembre la serata con i ricordi: dal Filmfestival della Montagna al primo cineforum, alla ristrutturazione e alla chiusura, in forma di dibattito e spettacolo

TRENTO. Lunedì 22 novembre alle 21 la Fondazione Museo storico del Trentino e l'Associazione Umanofono propongono una serata dedicata all'Astra, lo “storico” cinema di corso Buonarroti a Trento, a pochi giorni dalla sua chiusura definitiva.
Si parlerà della sala cinematografica nata nei primissimi anni cinquanta, ma anche di cinema come luogo dove vivere esperienze, del suo rapporto con la società e delle sfide, sempre nuove, che si trova ad affrontare.
I dialoghi con alcuni esperti della settima arte saranno intervallati dalle storie del cinema Astra raccontate dai lettori e dalle lettrici che compongono l'Umanofono, una sorta di orchestra di voci che sperimenta nuove forme di lettura corale.
Per partecipare alla serata, ad ingresso gratuito , è necessario prenotarsi (comunicazione@museostorico.it Tel. 0461 264660); è richiesto il Green Pass.

Il cineforum, il primo Film festival della montagna, il cinema d'essai, l'impatto del cinema sulla città e sulla popolazione universitaria, il ruolo di aggregazione che hanno avuto le sale nella seconda metà del Novecento e le prospettive per il futuro, il rapporto delle nuove generazioni con il cinema e il confronto con la fruizione digitale.
Questi e altri temi saranno affrontati nella serata del 22 novembre in cui, dopo i saluti iniziali del “padrone di casa” Antonio Artuso, di Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo storico del Trentino e del giornalista Paolo Piffer, Elena Tonezzer (FMsT - responsabile del settore “Storia della città di Trento”) dialogherà con il critico cinematografico Gianluigi Bozza e con lo studioso di cinema Alberto Brodesco.
Sara Zanatta (FMsT – sociologa e studiosa di media) invece discuterà con la regista Roberta Bonazza e Guido Laino, autore del podcast La piazza per aria, la cui prima stagione è dedicata al quartiere di Cristo Re.

Tra una “chiacchierata” e l'altra i lettori e le lettrici che compongono l'Umanofono, ripercorreranno – avvalendosi del testo del giornalista Paolo Piffer L'Astra il cinema in casa, pubblicato nel 2008 – la storia della sala cinematografica di Cristo Re e della famiglia Artuso, ma anche di una città e di una comunità in continua e rapida trasformazione.

Una serata, quella proposta dal Museo storico e dall'Umanofono, per riflettere sulla magia del grande schermo, per ricordare storie anche minute e per rendere omaggio a un luogo di Trento che ha segnato un'epoca e diverse generazioni di trentini e non solo.

L'appuntamento è lunedì 22 novembre alle 21 in corso Buonarroti 16 a Trento; i posti sono limitati ed è necessaria la prenotazione scrivendo a comunicazione@museostorico.it o telefonando al numero 0461 264660. L'accesso, muniti di Green Pass, è gratuito.

L'Associazione Umanofono nasce - come gruppo informale - nel 2011 da un'idea di Maura Pettorruso e di un ristretto, ma motivato, gruppo di lettori in erba. L'idea che anima il gruppo è quello di sperimentare nuove forme di lettura corale ad alta voce. Il nome stesso 'Umanofono' è preso in prestito da un bizzarro esperimento di un eccentrico direttore di coro nel libro Castelli di rabbia di Alessandro Baricco.

«A Quinnipak c'è una locomotiva di nome Elizabeth, la locomotiva del signor Rail. A Quinnipak si suona l'umanofono, lo strumento del signor Pekish. Quinnipak è un luogo dove chi vive o chi ci arriva ha una storia scritta addosso. Quinnipak è un luogo che invano cerchereste sulle carte geografiche. Eppure è là»

L'Umanofono si muove dall'immaginaria Quinnipak per approdare nella realtà e provare a costruire un nuovo tipo di ascolto e di coralità.
I lettori sono a semicerchio davanti ai loro leggii. In mezzo, di fronte a loro, una direttrice di orchestra vocale. I lettori leggono mentre la direttrice dirige: volume, silenzi, velocità, pause, coralità a più voci. Tutto avviene davanti agli occhi (e alle orecchie) dello spettatore. Non quindi un concerto di musica e melodie, ma di parole, frasi, dialoghi.

Attualmente l'Umanofono , diretto da Maura Pettorruso, è composto da: Gabriella Chilovi, Mario Conci, Anna Lambertini, Adele Gerardi, Simonetta Giorgetti, Paola Pancher, Francesca Rocchetti, Ivano Winterle.

comments powered by Disqus