Aura Zanghellini, un "reportage delle carezze" con una voce di velluto
La cantautrice trentina presenta il suo nuovo singolo, fra «rap poetico» e atmosfere anni Ottanta, in attesa di poter tornare davanti al pubblico
TRENTO. «Ho fatto un reportage di ogni carezza». Sono questi alcuni dei versi che segnano il testo di Reportage, il nuovo singolo della cantautrice Aura Zanghellini.
Nata a Trento nel 1996 Aura Zanghellini dall'infanzia fino al liceo ha frequentato una scuola di musica trentina, per poi proseguire gli studi musicali a Milano, dedicandosi insieme a perfezionare le sue doti di vocalist e al pianoforte.
Nel capoluogo lombardo la giovane cantautrice trentina si è avvicinata anche alla dimensione del songwriting e, con questa passione, sono arrivate per lei le prime notti insonni passata a suonare il pianoforte. Incantata dalle parole, scrive testi che poi musica al piano ispirandosi come, ci svela lei in questa intervista, al rap poetico italiano nei testi e alle sonorità indie pop francesi nei beats.
Aura, cosa racconta Reportage?
«Mi piace definire questa canzone come una sorta di documentario cantato e musicato che immortala, come una polaroid, le immagini di due persone che trascorrono insieme un weekend. Il ritornello ha un carattere leggero e ballabile, alternato a strofe dense di parole e suggestioni».
Come lo definiresti dal punto di vista del sound?
«Reportage ha un ritmo incalzante, scandito da un beat synth pop anni '80 che ti porta a muoverti e a ricordare, come in un reportage, i frame che hai scattato e visto con i tuoi stessi occhi, assieme a qualcuno, da qualche parte».
In quale modo e per quale etichetta esce?
«Il brano esce come artista indipendente ed è distribuito da Babuzzle con la produzione affidata a Giorgio Pesenti».
Ad accompagnare le release della tua canzone anche un videoclip.
«Il lancio della clip è previsto per venerdì prossimo alle 14 sul mio canale YouTube. Il video è stato girato da Factory Studio la scorsa estate nelle zone del Lago di Garda. Nelle immagini si mostra un vero e proprio reportage di un week end in estate tra due persone e la condivisa leggerezza di stare assieme per dimenticarsi cosa significa fare i turisti».
Quali suggestioni vuole materializzare la tua creatività?
«La mia musica in questo singolo punta ad evocare da un lato un mondo di crude sensazioni, pacatamente malinconiche e dall'altro un mondo positivo, luminoso e dinamico».
Quali sono i tuoi punti di riferimento musicali di oggi, le voci a cui ti ispiri?
«Mi ispiro al rap poetico italiano di artisti come Dargen D'Amico (fra i protagonisti del prossimo Festival di Sanremo ndr) , Jovanotti, Mecna per quanto riguarda i testi mentre mi ispiro alle sonorità indie pop francesi un po' nostalgiche degli anni '80».
In quale modo hai intenzione di presentare in concerto Reportage e cosa c'è nel tuo futuro?
«Al momento non ho in programma di cantare live il brano, ma sto lavorando a delle canzoni inedite e a una serie di uscite per i prossimi mesi. Mi piacerebbe davvero molto poter esibirmi dal vivo non appena potrò e non vedo l'ora di poterlo fare proprio in Trentino. Intanto posso anticipare ai vostri lettori che il mio prossimo singolo uscirà alla fine di gennaio».