Il ritorno di The Bankrobber: nuovo singolo della band rivana, e cambio di rotta delle sonorità
Per la Wires Records, esce “Leash Died (Shouldn’t Cry)” che è l’anteprima del nuovo album: più synth e tastiere, in preparazione di un tour europeo
RIVA DEL GARDA. Nuovo brano con videoclip per i The Bankrobber una delle band più ispirate della scena regionale. Il gruppo di Riva del Garda ha lanciato su tutte le piattaforme digitali il singolo “Leash Died (Shouldn’t Cry)” pubblicato per la label trentina Wires Records in collaborazione con Vrec e Davvero Comunicazione.
“Leash Died” è la traccia di apertura del nuovo lavoro discografico dei Bankrobber e sarà seguita dalla pubblicazione del rispettivo video musicale e altri nuovi singoli che porteranno all’uscita dell’album che sarà supportato da un nuovo tour europeo attualmente in cantiere.
Si tratta di un pezzo che rappresenta un cambio di rotta del linguaggio musicale della band poiché il nuovo disco presenta una produzione decisamente eterogenea. La produzione musicale di "Leash Died" infatti è caratterizzata da un massiccio utilizzo di synth e tastiere che compongono un’energica ballad dalle forme dreampop.
Il brano dei Bankrobber, che hanno nella loro line up i fratelli Giacomo e Maddalena Oberti ad Andrea Villani e Neri Bandinelli, e tutto il resto dell'album sono stati registrati tra l’home studio in cantina e il salotto di casa.
La canzone è stata coprodotta con Half Camel, aka Edoardo Omezzolli, e poi mixato e masterizzato al Natural HeadQuarter di Ferrara da Michele Guberti.
Tra il merchandise della band ci sarà anche il nuovissimo 45 giri fresco di produzione con vinile marmorizzato contenente Bood e Carry Me On, i due brani tratti dalla colonna sonora di “Amore Cane” di Jordi Penner usciti rispettivamente a novembre 2020 e maggio 2021.
Quello di Jordi e della sua crew, che comprende anche il direttore della fotografia Nicola Cattani, è un cortometraggio che ha riscosso parecchi consensi tra la critica grazie alle numerose partecipazioni a festival Nazionali e Internazionali. Premiato anche per la miglior colonna sonora al Festival Videocorto Nettuno nell'agosto scorso.
Nel videoclip della canzone "Blood", girato appunto da Penner, si mostrava una giovane donna in adorazione di un misterioso simbolo proibito, fatto di luce, citazione alle opere di James Turrel, artista della luce statunitense celebre in particolare negli anni 60’-'70. Un'operazione postmoderna che richiamava capisaldi del cinema quali “Il gabinetto del dottor Caligari”, “Nosferatu” e “Metropolis”.