Blonde e Tom Hanks scelti dai Razzie, i premi "pernacchia"
Alla vigilia degli Oscar va in scena l'iniziativa dedicata al "peggio di Hollywood": Hanks scelto come peggior attore non protagonista ma anche per la peggior combinazione "faccia di latex e ridicolo accento"
NEW YORK. Alla vigilia degli Oscar è l'ora dei Razzie, i premi annuali per le peggiori produzioni di Hollywood.
Blonde ha 'vinto' la statuetta per il peggior film, mentre Tom Hanks nella parte del colonnello Tom Parker che fece la fortuna e la rovina di Elvis Presley, è stato 'premiato' come peggior attore non protagonista ma anche per la peggior combinazione "faccia di latex e ridicolo accento".
Elvis di Baz Luhrmann domani è in corsa per otto Oscar tra cui quello per il miglior makeup e le migliori acconciature che vede in corsa con Mark Coulier e Jason Baird l'italiano Aldo Signoretti. Anche Blonde può aspirare a un Oscar con Ana de Armas nella parte di Marilyn Monroe, ma alla giuria dei Razzie quel film non è proprio andato a genio: "Misogino, salace e bugiardo", si legge nella motivazione del 'premio' che accusa l'opera di Andrew Dominik, ispirata al romanzo di Joyce Carol Oates, di "aver sfruttato senza vergogna la memoria della defunta Marilyn Monroe".
Le statuette dei Razzie (Golden Raspberry Awards) hanno la forma di un lampone: 'blowing a raspberry' in inglese significa fare una pernacchia. I premi, fondati oltre 40 anni fa da due laureati di Ucla, John Wilson e Mo Murphy e attribuiti da una giuria di 1200 membri (chiunque si prenda la briga di sborsare la quota annuale di 40 dollari), vogliono essere una parodia degli Academy Awards, ma a volte la satira può trasformarsi in autogol. Era successo l'anno scorso, quando i Razzie hanno conferito il 'premio' a Bruce Willis e subito dopo l'hanno dovuto revocare quando si è scoperto che l'attore di Die Hard soffriva di una grave forma di afasia.
È stato fatto il bis quest'anno, quando tra le candidate a peggiore attrice è spuntata una ragazzina di 12 anni, Ryan Kiera Armstrong, protagonista del film dell'horror Firestarter: "Siamo finiti nel frullatore del cybermondo", hanno ammesso gli organizzatori che, dopo aver rimosso la bambina dalla cinquina e stabilito che nessun minore d'ora in poi potrà essere candidato, si sono messi in gara e hanno "vinto a valanga".
Su una nota più positiva, Colin Farrell di Spiriti dell'Isola ha vinto un Razzie per "la migliore redenzione" attribuito all'ex concorrente ai Razzie che "ha ripreso le ali ed e' riemerso dall'inferno dei premi": nello specifico, dalla performance come Alessandro il Grande che nel 2004 era valso all'irlandese la nomination a peggior attore ad essere entrato nella cinquina del miglior attore agli Oscar 2023. Farrell ha battuto rivali come Mark Wahlberg per Father Stu e Val Kilmer per il documentario di Netflix Val.