Sgarbi, volgarità e frasi sessiste durante l’intervento al MAXXI di Roma: è polemica
La serata inaugurale del Museo delle Arti del XXI Secolo ha sollevato l’indignazione del mondo culturale e politico a causa dei modi del sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi (presidente del Mart di Rovereto). Alcuni dipendenti hanno inviato una lettera al presidente Giuli per chiedere di tutelare la dignità della struttura
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ROMA. Indignazione e polemiche per la serata inaugurale dell'Estate al Maxxi, programma serale di musica, cinema, incontri e reading nella piazza del Museo romano guidato da Alessandro Giuli, che ha visto il 21 giugno un dialogo tra il cantautore Morgan e Vittorio Sgarbi, con la partecipazione dello stesso Giuli.
L'intervento del critico d'arte e sottosegretario alla Cultura, in particolare, ha sconfinato nella volgarità e nel turpiloquio, fra espressioni sessiste ed elogi del membro maschile, come testimonia il video registrato disponibile su YouTube. Al termine della serata a caldo alcuni dipendenti del Maxxi, che ha un personale in prevalenza femminile, hanno scritto al presidente Giuli una lettera riservata per chiedergli di tutelare la dignità del museo delle arti del XXI secolo. A quanto si apprende, Giuli li ha incontrati per discutere della loro protesta.
La serata doveva essere un faccia a faccia tra Morgan e Sgarbi sui rispettivi gusti e passioni, un confronto aperto tra parole e note suonate al pianoforte. Ma poi, stuzzicato dalle domande del cantautore, il sottosegretario ha cominciato a parlare della sua vita sessuale e del numero di donne conquistate. «Houellebecq dice che c'è un momento della vita in cui noi conosciamo un solo organo: il cazzo - ha detto tra l'altro Sgarbi - il cazzo è un organo di conoscenza, cioè di penetrazione, serve a capire».
«Poi, dopo i 60 anni, scopri che ci sono anche altri organi, c'è per esempio il colon, il pancreas, la prostata. Io non sapevo che cazzo fosse ‘sta prostata, mai incontrata, a un certo punto sui 67 appare la prostata e tu devi fare i conti con questa troia puttana di merda che non hai mai incontrato in vita tua. Il cazzo se ne va e arriva la prostata».
Fra una telefonata da un numero sconosciuto ("Chi cazzo sei? Cornuto") e l'elenco dei record internazionali di conquiste femminili (in testa Warren Beatty, con 12.500, fino Kennedy con mille), Sgarbi è passato all'Italia e a se stesso: «Gli osservatori dell'Osce, nel momento in cui ero attivo, valutavano anche 9 al mese».
«Sono gravi e volgari le battutacce sessiste pronunciate da Sgarbi all'inaugurazione dell'estate al MaXXI, ma ancora più grave è la reazione di Alessandro Giuli, Presidente della Fondazione, che di fronte alla garbata e riservata lettera di protesta di 49 dipendenti, una quarantina dei quali donne, ha pensato bene di usare toni intimidatori nel corso di incontri singoli che si sono svolti nel corso di una giornata. Chiediamo al ministro Sangiuliano di venire a riferire in Aula» hanno dichiarato i componenti delle commissioni Cultura di Camera e Senato.
«Che vergogna. Altro che cultura di destra. Peccato, pensavo Giuli fosse una persona educata. Povera Patria» ha invece scritto su twitter il leader di Azione Carlo Calenda.