Gianni Pettenati, morto il cantante della mitica Bandiera gialla
Era il 1967 quando la sua interpretazione di "Bandiera gialla" invase le radio italiane. Il brano, ispirato all'omonimo programma radiofonico di Arbore e Boncompagni, divenne più di una semplice canzone: fu il manifesto sonoro di una gioventù che cercava la propria identità tra vinili e juke-box
SAVONA. Addio a Gianni Pettenati, la sua "Bandiera gialla" fece danzare una generazione. L'ultimo acuto della voce di "Bandiera gialla" si è spento a 79 anni. Gianni Pettenati è morto nella sua abitazione di Albenga, in provincia di Savona, dove aveva scelto di vivere da tempo. Il cantante, che aveva fatto ballare l'Italia del boom economico, si è arreso dopo una lunga battaglia contro la malattia.
Era il 1967 quando la sua interpretazione di "Bandiera gialla" invase le radio italiane. Il brano, ispirato all'omonimo programma radiofonico di Arbore e Boncompagni, divenne più di una semplice canzone: fu il manifesto sonoro di una gioventù che cercava la propria identità tra vinili e juke-box.
Nel fermento culturale degli anni '60, Pettenati emerse come una delle voci più autentiche del panorama musicale italiano. Il suo stile, che fondeva le sonorità beat con la tradizione melodica italiana, conquistò il pubblico dell'epoca, trasformandolo in un'icona della musica leggera.
La notizia della sua scomparsa è stata condivisa sui social dalla figlia Maria Laura, che ha raccontato gli ultimi momenti del padre, circondato dall'affetto dei suoi tre figli e del suo inseparabile gatto Cipria. Una fine serena, nella privacy della sua casa, come aveva desiderato.
La famiglia ha scelto di celebrare il suo ultimo saluto in forma riservata, nel rispetto di quella discrezione che aveva sempre caratterizzato la sua vita lontano dai riflettori.