Il turismo fa fatturato  se l’ospite parla russo

Weiss: «Quest’anno sorpasso sui tedeschi». Clientela che spende e tiene vivo gennaio. La famiglia Nicolodi con i suoi otto alberghi fra Canazei e Campitello di Fassa ha iniziato già nel 1995 a contattare i tour operator moscoviti. Le opportunità di un grande Paese di oltre 140 milioni di abitanti che oggi privilegia le mete invernali fassane. Già superata l’Austria

di Beppe Bonura

sciVAL DI FASSA - Non siamo al giro d'affari del 2008 da 12,9 miliardi di euro, ma il pianeta neve in Italia promette 10,8 miliardi di euro. Nonostante la crisi, il Trentino mantiene il passo e gli operatori sono cautamente ottimisti alla luce delle recenti nevicate. La Valle di Fassa (con Madonna di Campiglio) conferma la leadership di popolarità sia sul mercato italiano che su quello estero. «E gennaio - segnala il fresco dossier di Trademark Italia - sarà salvato dai turisti russi e polacchi».


Pionieri nell'accoglienza di questa nuova tipologia di ospiti, la famiglia Nicolodi con i suoi 8 hotel a 3 e a 4 stelle sparsi fra Canazei e Campitello. «Abbiamo iniziato nel 1995 ad occuparci di russi, sviluppando contatti diretti con i tour operator di Mosca», raccontano in ditta. Dai primi arrivi con persone dotate di una capacità di spesa superiore che venivano dalle grandi città, volevano solo 4 stelle, sceglievano il vino più caro, i ristoranti di lusso e magari facevano una scappata a Milano per comprare la moda italiana più esclusiva, si è arrivati ad una clientela più estesa, che viene anche da altri centri della Russia e magari si affida ai 3 stelle, vista la qualità di questo tipo di offerta più economica. Soggiorni dal 2 al 12 gennaio (il Natale ortodosso è il 7), ma anche di due settimane.


«Il risultato - spiega il direttore dell'Apt fassana, Andrea Weiss - è che l'anno scorso i turisti russi - fra gli stranieri - erano secondi solo ai tedeschi, mentre quest'inverno è facile ipotizzare il sorpasso. Intanto la Val di Fassa è già diventata la prima destinazione di questa clientela, che prima era più attratta dall'Austria, meta ancora al top per il turismo polacco». Qualche dato: nell'inverno 2010/11 gli arrivi dei russi erano stati 14811 e le presenze 111973, mentre nello stesso periodo a cavallo fra il 2011 e il 2012 il dato era cresciuto a 16577 (arrivi) e 127057 (presenze), con un incremento sugli stranieri rispettivamente del 14,18 e del 16,81%. Davanti, come dicevamo, solo i tedeschi, e dietro i polacchi.


«E dire che all'inizio Badia, Gardena e Madonna di Campiglio verso i russi erano un po' restii. Ora invece anche loro hanno spalancato le porte a questa clientela, sulla quale però noi abbiamo preso un grosso vantaggio», dice con una punta d'orgoglio Monica Nicolodi dell'Union Hotels Canazei e Campitello di Fassa.


Il cliente russo, infatti, abbisogna di attenzioni diverse rispetto alla clientela europea classica, tanto che l'Apt di ambito si è fatta promotrice di corsi di russo per gli operatori turistici. Ma non è che per la Valle di Fassa si prepari un futuro in stile aeroporto di Rimini, dove tutti i negozi espongono scritte in cirillico e la gran parte delle commesse è russa?


«No, anche perché i nostri ospiti cercano le peculiarità di questa area ladina e probabilmente non apprezzerebbero un forzato snaturamento delle caratteristiche che li attirano qui - spiega Weiss - ma certo una maggior cortesia nell'accoglienza con l'uso della lingua o la distribuzione di opuscoli in cirillico come fanno diversi alberghi è sempre gradita».

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