Cassa integrazione, boom a marzo
Esplode a marzo il ricorso alla cassa integrazione guadagni (Cig), in crescita in tutti i segmenti sia sul mese (+22,4%) sia sull'anno (+11,98% sul primo trimestre 2012). Dall'inizio del 2013 - segnala la Cgil - in Cig ci sono 520 mila lavoratori che hanno subito un taglio del reddito per un miliardo di euro, pari a 1.900 euro netti in meno per ogni singolo lavoratore. Il 16 aprile i sindacati hanno promosso una manifestazione unitaria
Esplode a marzo il ricorso alla cassa integrazione guadagni (Cig), in crescita in tutti i segmenti sia sul mese (+22,4%) sia sull'anno (+11,98% sul primo trimestre 2012). Dall'inizio del 2013 - segnala la Cgil - in Cig ci sono 520 mila lavoratori che hanno subito un taglio del reddito per un miliardo di euro, pari a 1.900 euro netti in meno per ogni singolo lavoratore. Il 16 aprile i sindacati hanno promosso una manifestazione unitaria per sensibilizzare governo e parlamento su «quello che rischia di diventare un vero dramma sociale e chiedere una cabina di regia presso la presidenza del consiglio, al fine di valutare la cifra necessaria».
Secondo la Uil, undici lavoratori su 100 conosceranno nel 2013 l'esperienza della cassa integrazione; per il sindacato di Luigi Angeletti è boom nell'artigianato (+73,4%), commercio (+62%), edilizia (+35,3%).
«Da tempo stiamo dicendo con grande preoccupazione che l'andamento del 2012 ci diceva che il 2013 avrebbe moltiplicato la necessità di risorse della cassa integrazione» ha detto la leader della Cgil, Susanna Camusso, commentando il dato di forte crescita Cig a marzo. «È la ragione - ha aggiunto parlando a Torino - per cui durante la discussione sulla legge di stabilità chiedevamo che le risorse venissero incrementate, ed è la ragione per cui il 16 saremo con una manifestazione nazionale a chiedere risorse per la cassa integrazione».
In tema di ammortizzatori sociali interviene anche la Cisl: «Con la Cig che oramai da mesi resta intorno ai 100 milioni di ore mensili e con la recessione che continua a mordere, è illusorio pensare che tutti i lavoratori coinvolti possano rientrare nelle aziende di provenienza», rileva il segretario confederale Luigi Sbarra chiedendo un programma straordinario di riqualificazione per accompagnare i lavoratori verso altri mestieri e altri settori in cui vi sono maggiori possibilità di crescita, a partire da sanità, servizi sociali e ambiente.
L'osservatorio Cgil calcola a marzo le ore registrate di cassa a quota 96.973.927 e la meccanica è ancora il settore dove il ricorso è più alto (184.109 lavoratori), seguono commercio (55.529 addetti) e l'edilizia (54.806 persone). Nel dettaglio, la Cgil segnala «la forte preoccupazione determinata dall'aumento delle richieste di intervento sulle crisi di grandi gruppi industriali che non trovano risposte soddisfacenti e che rappresentano un ulteriore, inequivocabile segnale della profondità della crisi e della necessità di una politica industriale a tutela dei settori manifatturieri e dell'occupazione». È al Nord che si registra il ricorso più alto: al primo posto nei primi tre mesi c'è la Lombardia (125.211 lavoratori); seguono Piemonte e Veneto. Nelle regioni del centro primeggia il Lazio con 33.150 lavoratori, per il Mezzogiorno, guida la Campania, Cig per 32.264 addetti.