Cassa integrazione per 3.000 lavoratori
Nel primo trimestre 2013 in Trentino ci sono state un milione e 609 mila ore di cassa integrazione che interessano circa 3000 lavoratori. Numeri preoccupanti. Secondo i dati della Uil, 11 lavoratori su 100 del settore privato conosceranno in futuro, se continua questo trend, l'amara esperienza della cassa integrazione
TRENTO - Anche nelle Province autonome di Trento e Bolzano a marzo sono aumentate le ore di cassa integrazione richieste dalle aziende, rispetto a febbraio. Incremento maggiore nella provincia di Bolzano con +555,1%. In valori assoluti, la regione con il più alto numero di ore autorizzate nel mese di marzo è la Lombardia con 22,3 milioni. Nel primo trimestre del 2013 nelle due Province autonome di Trento e Bolzano vi è stato un aumento di ore autorizzate di cassa integrazione rispetto allo stesso periodo del 2012.
L'incremento maggiore lo registra la Provincia autonoma di Bolzano con +77,4%, mentre è la regione Umbria ad avere la flessione maggiore con -58,2%. A dirlo è il terzo Rapporto della Uil del 2013, "il 51/o dall'inizio della Grande Crisi". Secondo i dati del sindacato, 11 lavoratori su 100 del settore privato conosceranno, se continua questo trend, l'amara esperienza della cassa integrazione. "Un dato allarmante dal punto di vista sociale - si afferma nella nota - che merita di essere affrontato anche sul versante delle politiche fiscali".
Problematico anche il fronte della cassa integrazione in deroga: sono circa 117.000 i lavoratori coinvolti dalla cassa in deroga nel mese di marzo, per un totale di oltre 19,9 milioni di ore richieste. Rispetto al mese di febbraio, l'aumento ha investito anche la provincia autonoma di Trento, ma l'incremento maggiore ha riguardato la Sardegna con +874,8%.