Campiglio, le banche salgono in funivia
La conversione dei debiti di Funivie Folgarida Marilleva in base al piano concordatario provoca una rivoluzione nell'assetto azionario delle società funiviarie del Trentino occidentale. Il 29 aprile scorso sono state attribuite ai creditori bancari 172 mila azioni di Funivie Madonna di Campiglio, finora in mano a Folgarida, per un controvalore di quasi 17 milioni di euro, corrispondenti ad altrettanti debiti convertiti
La conversione dei debiti di Funivie Folgarida Marilleva in base al piano concordatario provoca una rivoluzione nell'assetto azionario delle società funiviarie del Trentino occidentale. Il 29 aprile scorso sono state attribuite ai creditori bancari 172 mila azioni di Funivie Madonna di Campiglio, finora in mano a Folgarida, per un controvalore di quasi 17 milioni di euro, corrispondenti ad altrettanti debiti convertiti. In questo modo 13 istituti di credito, tra cui Cassa Centrale e 6 Rurali, sono diventati soci di Campiglio con poco meno del 22% delle azioni. Per quanto riguarda invece l'assegnazione di azioni di Folgarida, ultimo adempimento concordatario, i tempi si allungano: serve il prospetto Consob.
Il cda di Funivie Folgarida, presieduto da Aldo Albasini e guidato dal vicepresidente e curatore fallimentare di Aeroterminal Luca Mandrioli , ha completato gran parte della procedura concordataria tra il 20 e il 30 aprile. Il 29 c'è stata la «datio in solutum» di titoli ai creditori della classe 2 e della classe 3, cioè ai creditori bancari.
Alle banche sono state assegnate azioni di Funivie Campiglio del valore di 16,8 milioni (1,2 milioni il nominale) e «strumenti finanziari partecipativi» (Sfp), sorta di bond, per 23,7 milioni, per un totale di 40,5 milioni di debiti convertiti. Il 30 aprile, invece, è stato completato il soddisfacimento di crediti della classe 6, fornitori non gestionali, pagando circa 70 mila euro di dividendi pregressi ancora vantati dagli azionisti.
In Funivie Madonna di Campiglio, peraltro, Folgarida resta socia al 18,68%, tuttora secondo azionista dopo la Emmeci Group, la holding di controllo, che ha il 55,55%. Gli altri circa 500 soci hanno in tutto meno del 4%. La partecipazione della società solandra ammontava al 40,53% del capitale sociale dell'azienda impiantistica della Rendena. In origine tutta questa partecipazione avrebbe dovuto soddisfare i creditori di Funivie, ma gli accordi di transazione raggiunti con alcune banche, Unicredit, Banco Popolare, Cassa di Risparmio del Veneto (Intesa Sanpaolo), hanno ridotto al 21,85% la quota da assegnare agli istituti di credito.
Cassa Centrale e le Rurali detengono ora l'11,5% circa di Campiglio. Finora c'era qualche Rurale locale con quote minime, a parte 40.000 azioni Folgarida in pegno a Cassa Centrale. In testa c'è la Cassa Rurale di Tuenno che ha il 4,48%. A Banca Monte Parma, ora in capo a Intesa Sanpaolo, che così rientra dalla finestra nella partita Funivie, è stato assegnato il 2,87%, alla Cassa di Risparmio di Bolzano il 2,84%, a Banca Generali il 2,70%, alla Rurale di Trento il 2,50%.
Sono stati poi emessi 23 milioni 689 mila Sfp del valore di 1 euro ciascuno, per 23,7 milioni complessivi. Anche in questo caso la quota maggiore, 4,7 milioni, è andata alla Rurale di Tuenno, seguita da Banca Generali (3,3 milioni), Monte Parma e Sparkasse (3 milioni ciascuna). Le Rurali con Cassa Centrale, e per una quota minima Mediocredito Trentino Alto Adige, possiedono Sfp per 12,3 milioni, pari al 52% del totale. Una quota che conta perché l'assemblea dei possessori di Spf nominerà il quinto consigliere di amministrazione di Funivie Folgarida e la Cooperazione, rimasta fuori nell'ultima assemblea, potrebbe rientrare in cda.
Infine, per quanto riguarda l'assegnazione ai creditori bancari e alla holding Valli di Sole, Pejo e Rabbi di azioni Folgarida (50% ordinarie, 50% privilegiate) di nuova emissione, l'adempimento slitta perché si è reso necessario, a seguito di un apposito approfondimento svolto dal cda, procedere alla redazione del Prospetto informativo Consob. Motivi: sono tanti i soci coinvolti, oltre 850, ed è consistente l'ammontare dell'aumento di capitale, oltre 20 milioni.