Disoccupazione, a giugno i senza lavoro sono il 6,2%
Il tasso di disoccupazione in Trentino sale nel secondo trimestre del 2013 al 6,2%. Era infatti il 5,9% nello stesso periodo del 2012. Ma l'aumento del numero di chi cerca lavoro – ora sono 15mila nella nostra provincia – è tra i più contenuti tra tutte le regioni italiane, tanto che, complessivamente, il dato della disoccupazione in Trentino resta il migliore d'Italia dopo quella dell'Alto Adige che registra un tasso di senza lavoro pari al 5,4% in forte crescita rispetto al 4,1% del giugno 2012
TRENTO - Il tasso di disoccupazione in Trentino sale nel secondo trimestre del 2013 al 6,2%. Era infatti il 5,9% nello stesso periodo del 2012. Ma l'aumento del numero di chi cerca lavoro – ora sono 15mila nella nostra provincia – è tra i più contenuti tra tutte le regioni italiane, tanto che, complessivamente, il dato della disoccupazione in Trentino resta il migliore d'Italia dopo quella dell'Alto Adige che registra un tasso di senza lavoro pari al 5,4% in forte crescita rispetto al 4,1% del giugno 2012. I disoccupati nel Nord Est invece hanno raggiunto la soglia del 7,4% della forza lavoro (+0,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso). Sono questi alcuni dei dati più significativi della rilevazione trimestrale sulle forze di lavoro in Italia pubblicata stamane dall'Istat.
«I nuovi dati Istat sul mercato del lavoro confermano la tendenza evidenziata nel report precedente - commenta a questo proposito Franco Ianeselli, della segreteria Cgil del Trentino -. Anche nel secondo trimestre 2013 in Trentino gli occupati aumentano. Si tratta di circa 300 posti di lavoro in più rispetto al secondo trimestre del 2012, testimoniando un certo dinamismo del mercato del lavoro locale, a conferma della bontà delle politiche attuate dalla Provincia e da Agenzia del Lavoro. Resta però il fatto che sale anche il numero dei disoccupati. La crisi infatti non è ancora finita. Urgono, soprattutto a livello europeo, misure di politica economica in grado sostenere la rigenerazione e il consolidamento delle attività produttive».
«Mentre nel Nord Est l'occupazione continua a contrarsi - prosegue il sindacalista - l'economia trentina sta invece aumentando il numero complessivo di posti di lavoro. Resta poi sostanzialemtne stabile il rapporto tra occupati e persone in età da lavoro. Il tasso di occupazione in provincia è infatti in calo dello 0,1% rispetto a giugno 2012 e si attesta al 65,3%, mentre è in calo in Alto Adige (-0,7%) e nel Nord Est (1,3%). Il mercato del lavoro però non si riesce ad assorbire buona parte delle persone che cercano un impiego. Come abbiamo già rilevato nei mesi precendenti, l'accresciuta ricerca di lavoro è probabilmente dovuta proprio dalla difficile congiuntura economica, che spinge un maggior numero di persone a attivarsi per provare ad aumentare le fonti di reddito all'interno del nucleo familiare».
«Ora - conclude Ianeselli -, a livello nazionale e prima ancora europeo, vanno attivate politiche in grado di sostenere l'economia e l'occupazione. Per quanto riguarda il Trentino, confermato il nostro giudizio positivo sulle misure adottate sia sotto forma di sostegno al reddito, che di politiche per l'attivazione (apprendistato, staffette generazionali, tirocini, formazione, ecc.) chiediamo alle forze politiche impegnate nella campagna per il rinnovo del consiglio provinciale e l'elezione del nuovo presidente, di mantenere al centro dell'attenzione il tema del lavoro, a partire dalla piena attuazione della delega sugli ammortizzatori sociali e dal miglioramente costante dei sistemi di orientamento e di incontro tra domanda e offerta di lavoro. Il lavoro dovrà essere la priorità anche della prossima giunta provinciale».