Da Whirlpool usciti in 300 Ad agosto stop definitivo

La Whirlpool di Spini di Gardolo è al punto di non ritorno. Nello stabilimento che la multinazionale Usa ha deciso di dismettere sono rimasti 150 lavoratori in attività. Ormai sono oltre 300 i dipendenti usciti. Di essi, 50 circa hanno chiuso il rapporto di lavoro, tra chi si è ricollocato e chi è in mobilità. Il resto è in cassa integrazione straordinaria e, in gran parte, segue i corsi di riqualificazione professionaleI tuoi commenti

di Francesco Terreri

whirlpoolTRENTO - La Whirlpool di Spini di Gardolo è al punto di non ritorno. Nello stabilimento che la multinazionale Usa ha deciso di dismettere sono rimasti 150 lavoratori in attività. Ormai sono oltre 300 i dipendenti usciti. Di essi, 50 circa hanno chiuso il rapporto di lavoro, tra chi si è ricollocato e chi è in mobilità. Il resto è in cassa integrazione straordinaria e, in gran parte, segue i corsi di riqualificazione professionale. «Nelle prime settimane di agosto verranno smaltite le ferie - spiega  Luciano Remorini  della Fim Cisl - A fine agosto andranno via gli ultimi 150. Rimarranno solo, per settembre e ottobre, gli addetti alla manutenzione e allo smaltimento».
 
Cosa si sa delle possibili alternative da insediare a Spini? «C'è tanto fermento ma niente concretezza - afferma Remorini - Qualche manifestazione di interesse c'è stata, ma probabilmente per avanzare proposte aspettano la chiusura della produzione. Per noi però il punto non è chi va in quel capannone, che è della Provincia, ma quanti posti recuperiamo sui 468 dipendenti che c'erano alla Whirlpool».
Come vanno i corsi di riqualificazione? «C'è stata una buona adesione, è una formazione che dà un riconoscimento che può agevolare. E i lavoratori seguono le ipotesi di insediamento: quando è sembrato che si facesse avanti Despar, c'è stata la corsa alla formazione di magazziniere. A settembre partiranno i corsi per gli ultimi 150 dipendenti».

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