Le mele trentine all'ombra delle piramidi
Le mele trentine arrivano all'ombra delle piramidi. Nel primo trimestre di quest'anno i produttori della provincia di Trento hanno esportato frutta in Egitto per 4 milioni 207 mila euro, contro i 565 mila euro dei primi tre mesi del 2013. Il boom medio-orientale si completa con le vendite in Giordania (1,3 milioni) e in Israele (633 mila euro). Ripartono intanto le vendite di vini e bollicine, soprattutto negli Stati Uniti
TRENTO - Le mele trentine arrivano all'ombra delle piramidi. Nel primo trimestre di quest'anno i produttori della provincia di Trento hanno esportato frutta in Egitto per 4 milioni 207 mila euro, contro i 565 mila euro dei primi tre mesi del 2013. Il boom medio-orientale si completa con le vendite in Giordania (1,3 milioni) e in Israele (633 mila euro). Ripartono intanto le vendite di vini e bollicine, soprattutto negli Stati Uniti . Complessivamente nel primo trimestre 2014 i distretti agroalimentari del Trentino, a cui si aggiunge una piccola ma sorprendente performance positiva del porfido, realizzano una crescita dell'export del 5,6%.
Il nuovo rapporto sui distretti del Nord Est, tra cui quelli trentini, è stato reso noto dal servizio studi e ricerche di Intesa Sanpaolo per conto di Btb, Cassa di Risparmio del Veneto, Cassa di Risparmio di Venezia e Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia. Nel primo trimestre 2014 le esportazioni dei distretti triveneti hanno mantenuto un buon ritmo di crescita, registrando un aumento del 5,1%, meglio dell'intero tessuto manifatturiero italiano (+1,9%) e del Triveneto (+3,6%). Il risultato si spiega con le performance dei distretti veneti (+4,2%) e con il sostenuto ritmo di crescita di quelli friulani (+10,6%). Il Trentino Alto Adige nel complesso è cresciuto solo dell'1,2% soprattutto per la frenata delle mele altoatesine, mentre il Trentino, come si è detto, ha visto una crescita del 5,6%.
I tre distretti trentini considerati sono andati meglio del complesso dell'export provinciale del primo trimestre, aumentato solo dell'1,25%. I vini rossi e bollicine di Trento (corrispondente alla voce Istat bevande) hanno registrato tra gennaio e marzo vendite all'estero per 87,4 milioni, contro gli 82,8 milioni dell'analogo periodo del 2013. L'incremento annuale è del 5,5%. Il principale cliente restano gli Stati Uniti , dove le esportazioni sono salite del 6,5% a 39,1 milioni. Il secondo mercato, la Germania , frena dell'1,8% a 19,1 milioni. Al terzo posto il Regno Unito , dove invece si vende il 9,3% in più di vini trentini, raggiungendo i 12,8 milioni.
L'export di mele del Trentino (voce Istat prodotti di colture permanenti) sale del 5,2% da 22,8 a 24 milioni. La classifica dei destinatari registra il clamoroso balzo dell' Egitto a 4,2 milioni, che supera un altro Paese mediterraneo, l' Algeria , in testa tra i clienti nel primo trimestre 2013 con 3,5 milioni. Quest'anno l'Algeria è scesa a 2,7 milioni (-22%) ma resta il terzo mercato dopo la Germania , dove le mele trentine recuperano ben il 31% sul 2013 attestandosi a 3,7 milioni.
A sorpresa, tenendo conto della crisi da tempo in corso, il distretto del porfido (voce Istat pietre tagliate, modellate e finite) registra una crescita dell'export dell'8,5%, da 7,1 a 7,6 milioni. Il risultato è stato ottenuto soprattutto nei Paesi europei: Svizzera (+9,5% a 2,2 milioni), Germania (+34% a quasi 2 milioni), Svezia (+20% a 712 mila euro). La buona salute dei distretti agroalimentari trentini è confermata dal monitor sul settore presentato l'altro giorno da Friuladria e Community Media Research , dove l'agroindustria regionale vede un saldo attivo tra performance positive e negative delle imprese del 20,8% nel 2013 e del 9,8% nel primo semestre 2014.