Pensioni, donne più povere. La metà sotto i 1.000 euro
Le pensionate sono più povere dei pensionati. E il divario maggiore si registra nelle regioni del Nord. Liguria in testa. Oltre la metà delle donne prende meno di 1.000 euro contro un terzo degli uomini. I conti li fornisce l'Istat in un rapporto sull'andamento delle pensioni nel 2012 dal quale emerge una notevole "differenza di genere" anche sul fronte pensionistico
ROMA - Le pensionate sono più povere dei pensionati. E il divario maggiore si registra nelle regioni del Nord. Liguria in testa. Oltre la metà delle donne prende meno di 1.000 euro contro un terzo degli uomini. I conti li fornisce l'Istat in un rapporto sull'andamento delle pensioni nel 2012 dal quale emerge una notevole "differenza di genere" anche sul fronte pensionistico. Ma al di là delle differenze di genere il Codacons fa notare come di recente sia emerso che la tassazione sugli assegni elargiti dall'Inps "arrivi in Italia al 20%, contro un prelievo fiscale dello 0,2% in Germania".
Cioè i nostri pensionati sono i più tassati d'Europa. Dai dati forniti dall'istituto di statistica emerge che nel 2012 l'importo medio delle pensioni è più basso tra le donne (8.965 euro l'anno contro 14.728) e si riflette in un più contenuto reddito pensionistico medio, pari a 13.569 euro contro i 19.395 degli uomini. Le donne, pur rappresentando il 52,9% dei pensionati (8,8 milioni su 16,6 milioni), percepiscono solo il 44% dei 271 miliardi di euro erogati. Nel 2012 - spiega l'Istat - sono stati erogati 23.577.983 trattamenti pensionistici: il 56,3% a donne e il 43,7% a uomini. Le donne rappresentano il 52,9% dei pensionati (8,8 milioni su 16,6 milioni), ma percepiscono solo il 44% dei 271 miliardi di euro erogati. Dei 626.408 nuovi pensionati del 2012, le donne rappresentano il 52% e percepiscono redditi più bassi (10.953 a fronte dei 17.448 degli uomini).
Il numero di trattamenti percepiti dalle donne - dice Istat - è mediamente superiore a quello degli uomini, di conseguenza il divario economico di genere si riduce al 42,9% se calcolato sul reddito pensionistico (pari a 19.395 euro per gli uomini e a 13.569 per le donne). Tra il 2002 e il 2008, la forbice reddituale tra pensionati e pensionate è aumentata di 2,1 punti percentuali (4,4 punti con riferimento agli importi medi delle singole prestazioni); a partire dal 2008 si è osservata una progressiva riduzione che tuttavia ha mantenuto i livelli di disuguaglianza superiori a quelli del 2004. Oltre la metà delle donne (52%) percepisce meno di mille euro, contro un terzo (32,2%) degli uomini.
Il numero di uomini (178 mila) con un reddito pensionistico mensile pari o superiore a 5.000 euro è cinque volte quello delle donne (33 mila). Le disuguaglianze di genere sono più marcate nelle regioni del Nord: gli uomini percepiscono importi più elevati delle donne su tutto il territorio nazionale, ma in alcune regioni si registrano diseguaglianze più marcate. La Liguria è la regione in cui il reddito pensionistico degli uomini presenta lo scarto maggiore rispetto a quello delle donne (è del 53,9% più elevato), seguita da Lazio (52,1% in più), Lombardia (51,8%) e Veneto (51,6%).