Bus, gli autisti dovranno lavorare di più

Provincia, Trentino Trasporti Esercizio e i Comuni soci di minoranza dell'azienda hanno comunicato questo pomeriggio la decisione di disdettare il contratto integrativo del personale viaggiante. Questo a seguito dello "stallo" nelle trattative per la revisione dell'accordo, interrotte lo scorso luglio dopo che il referendum tra i lavoratori per la ratifica del contratto non aveva raggiunto il quorum.

di Daniele Battistel

corrieraProvincia, Trentino Trasporti Esercizio e i Comuni soci di minoranza dell'azienda hanno comunicato questo pomeriggio la decisione di disdettare il contratto integrativo del personale viaggiante. Questo a seguito dello "stallo" nelle trattative per la revisione dell'accordo, interrotte lo scorso luglio dopo che il referendum tra i lavoratori per la ratifica del contratto non aveva raggiunto il quorum.

Alla base di tutto c'era l'esigenza dell'azienda di aumentare la produttività come come condizione necessaria per ottenere il rinnovo dell' affidamento «in house» per 5 anni (significa che Trentino trasporti avrà la gestione del servizio senza ricorrere a gare europee).

 

In cambio di questa "sicurezza" (oltre che della stabilizzazione di 35 precari, la fine del blocco del turnover e un limite massimo del 10% per quanto riguarda l'affidamento del servizio extraurbano a privati) l'azienda aveva chiesto la trasformazione in tempo di lavoro «vero» (10 minuti in più di guida e 14 per il trasferimento dal capolinea all'autorimessa di via Innsbruck) dell'indennità dei 24 minuti pagati come «agente unico» per gli autisti.


Un incremento di lavoro (o meglio il lavoro effettivo di 24 minuti che finora vengono pagati senza venir lavorati) che gli autisti hanno contestato sostenendo che il sacrificio non può esser chiesto soltanto a loro

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