Lavoro, assunzioni in aumento ma il 95% è per lavori temporanei
Nel quarto trimestre di quest'anno le imprese trentine dovrebbero assumere complessivamente 6.470 persone. Il dato è superiore di ben il 30% rispetto agli ultimi tre mesi del 2013, quando le entrate al lavoro previste erano 4.960. Il boom delle assunzioni è, come di consueto, concentrato per il 95% nei contratti a tempo determinato e nei lavori stagionali, a partire dal turismo.
Ma, nel loro piccolo, aumentano anche le chiamate ad un'occupazione stabile, che passano dal 3,5% al 4,7% delle entrate.
Trento, insieme a Bolzano, è la provincia dove cresce di più il lavoro, anzi è una delle poche dove cresce, secondo il rapporto di Uniocamere e del ministero del Lavoro, basato sul sistema informativo Excelsior, reso noto ieri. A livello nazionale sono oltre 173 mila le entrate previste dalle imprese dell'industria e dei servizi monitorate da Excelsior, 9.200 in più rispetto alle assunzioni previste lo scorso anno.
L'aumento delle entrate, però, non compensa le uscite attese nel periodo, che sono 295 mila, determinando una perdita di quasi 122 mila posti di lavoro nel settore privato, 25 mila in meno, comunque, di quelli previsti nel trimestre finale del 2013.
In Trentino, invece, a fronte di 6.470 entrate, le uscite sono 5.280, con un saldo positivo di 1.190 nuovi posti di lavoro. A Bolzano va ancora meglio: le entrate sono 7.790, le uscite 5.820, con un saldo positivo pari a 1.980 unità. Si tratta dei due migliori risultati tra tutte le province italiane e tra i pochissimi casi, insieme ad Aosta e Belluno, in cui il saldo occupazionale è positivo.
Delle entrate trentine al lavoro nell'ultimo trimestre dell'anno, 6.000, compresi 110 interinali, sono lavoratori alle dipendenze, 380 collaboratori a progetto, tutti nei servizi, e 100 altri collaboratori e partite Iva occasionali. Le assunzioni di lavoro dipendente sono concentrate nei servizi, 5.680, di cui però 4.680 sono stagionali. La maggior parte delle chiamate, 3.150 persone, è nel turismo.
Il commercio è a quota 440, i servizi alla persona a 720, i servizi alle imprese a 140. Ma in tutti questi comparti tra il 95 e il 96% del totale sono contratti a tempo determinato.
Le assunzioni previste nell'industria sono, senza interinali, 280, contro i 180 dell'anno scorso. È qui che si concentra la quota maggiore di lavoro a tempo indeterminato: il 14,9% del totale. Il grosso delle chiamate, 110, viene delle imprese metalmeccaniche ed elettroniche. L'edilizia si ferma a 60 assunzioni, quasi tutte a tempo determinato.
Le professionalità più richieste riflettono la prevalenza del turismo stagionale: 2.470 cuochi e camerieri, 440 addetti all'accoglienza, all'informazione e all'assistenza alla clientela ma anche 1.260 conduttori di mezzi di trasporto. Sono comunque cresciute su base annua le richieste di ingegneri e specialisti in discipline scientifiche (40), di specialisti nella sanità (50), di insegnanti (80), di tecnici informatici (90).