Una giornata a OltrEconomia tra welfare, mafie e legalità
Milano, Roma, città, campagna, legalità, mafie, altre economie possibili: la terza giornata dell'OltrEconomia Festival di Trento, quest'anno dedicato al Clima del Cambiamento (Parco Santa Chiara fino al 2 giugno) si apre all'insegna dei nuovi welfare, quelli costruiti dal basso, basati su cooperazione e costruzioni di reti sociali; nate per rispondere alle necessità urgenti di intere fette della società sostanzialmente tagliate fuori da un sistema di mercato esclusivista e disarticolato dalle istanze democratiche dei governi. Ecco dunque che Cristiana Gallinoni, esperta in economia dello sviluppo, rappresentante della rete Diritto alla Città, racconta dell'esperienze di autorganizzazione di Roma, dalle palestre popolari agli asili, alle scuole d'italiano per stranieri: ”E' la Grande Bellezza di una città dove i diritti per tutte e tutti possano essere garantiti. Oltre Mafia capitale, e la privatizzazione dei servizi necessaria al nostro modello di sviluppo”. C'è poi Michele Trungadi di SOS Rosarno, che racconta dell'abbandono coatto cui sono costretti i contadini in una terra devastata dalla 'ndrangheta, tanto che Rosarno due giorni fa la giunta è stata commissariata nuovamente, ufficialmente per questioni amministrative. Infine la Rimaflow di Trezzano sul Naviglio, un piccolo grande miracolo che ha messo insieme parte di 330 operai lasciati a casa da un “padrone” che ha spostato la produzione in Polonia, l'esperienze pregresse delle fabricas recuperadas argentine ed il loro slogan ocupar, resistir, producir.
La storia della Rimaflow la racconta Gigi Malabarba: operaio, ex senatore della Repubblica, scrittore, torna di nuovo all'OEF – l'anno scorso commovente era stato l'abbraccio con Joao Stedile del Movimento Sem Terra del Brasile, a chiusura del festival dedicato ai beni comuni naturali e sociali.
“I governi occidentali stanno puntando a distruggere il welfare: ma rimangono dei margini e noi dobbiamo difenderli con percorsi dal basso che ricostruiscono il tessuto sociale”. Ecco perché la Rimaflow – che dal febbraio 2013 occupa i 30mila metri quadri dello stabilimento - ha iniziato un percorso di connessione con varie realtà mettendo in rete la propria produzione basata sulla riconversione ecologica di materiale elettrico, con attività artigianali, un mercato dell’usato, iniziative culturali, l'asilo, i produttori del Parco agricolo Sud Milano insieme appunto ad Sos Rosarno.
Una filiera produttiva che s'integra perfettamente con il concetto di economia solidale definita da Paul Singer, che dell'OltreFestival doveva essere ospite: un nuovo modo di concepire la produzione, i mercati, la proprietà, che diviene collettiva. “Noi siamo in credito, non in debito – spiega ancora Malabarba – ci chiedono di anticipare ammortizzatori sociali e di indebitarci per generazioni, poi ci lasciano senza lavoro per speculare, questo non è accettabile”. La Rimaflow crea lavoro ma anche felicità e solidarietà, ed è riconosciuta a livello internazionale: ora è sotto minaccia di chiusura: Banche e Giunta di centrosinistra di Trezzano vogliono sgomberare:”Hanno paura che si crei un pericoloso precedente”. Arriva la solidarietà del magistrato Paolo Maddalena, che sottolinea come sia la Costituzione stessa a prescrivere attività di utilità sociale. E di Don Ciotti - Libera collabora con Rimaflow - che chiosa:”Quando la legge e la dignità sono in contraddizione, è la legge che deve essere cambiata”. “La differenza con il Festival ufficiale dell'economia non è chi sta più a sinistra – dicono gli organizzatori dell'Oef15 – ma sul fatto che qui al Parco Santa Chiara, l'economia alternativa cerchiamo non solo di ascoltarla, ma di costruirla insieme”. Martedì la chiusura del Festival dedicata all'Europa, con, fra gli altri, esponenti di Podemos, del centro studi economici di Siryza, Marco Bersani di Attac.
Francesca Caprini
Associazione Yaku Onlus