Pensioni in Trentino, profondo divario tra uomini e donne: 1.281 a 623 euro
Dopo un 2013 con il segno meno, nel 2014 le aziende in Trentino sono risalite a quota 16.027 per un +1,2%. Si registra poi un +0,2% di occupati nel privato, la buona dinamica del settore agricolo, la tenuta del settore turistico e il quadro contrastato del manifatturiero. Questi i dati essenziali per il 2014 dell'Inps del Trentino che si occupa di un flusso finanziario pari a 4,7 miliardi di euro e di 251 mila lavoratori pubblici e privati.
Per gli ammortizzatori sociali, c'è un incremento forte della cassa integrazione straordinaria (+81,1%) e della mobilità (da 966 a 1.436 domande accolte), mentre crollano la cassa integrazione ordinaria per difficoltà temporanee delle aziende (-63,8%) e la cassa integrazione in deroga (-70,2%).
«Dall'esame dei numeri relativi alle pensioni erogate, balza agli occhi - ha detto il direttore Inps Marco Zanotelli - la sperequazione tra gli assegni maturati dagli uomini (1.281,68 euro medi mensili) e quelli delle donne (623,41 euro), provocata soprattutto dalle interruzioni di lavoro che spesso caratterizzano la carriera femminile, nonché da più basse retribuzioni per minor lavoro straordinario. Circa le denunce penali effettuate dall'Inps in Trentino, sono state 123 nel 2014 dopo le 628 del 2012 e le 308 del 2013, "a riprova - ha detto Zanotelli - di un quadro di legalità decisamente positivo».