Terrorismo, americani invitati a non venire in Europa Appello del governo Usa, operatori turistici allarmati
Mentre l’Europa, attonita dopo gli attacchi kamikaze a Bruxelles, ancora stenta a credere di essere stata colpita di nuovo nel cuore dalla follia terrorista e ritorna nella disperazione e nell’orrore dei giorni successivi agli attentati di Parigi arriva la prima pesante mazzata anche al mondo del turismo, che negli ultimi mesi è stato colpito da una serie impressionante di eventi drammatici.
Il dipartimento di stato americano ha infatti emesso un «travel alert», con cui avvisa i cittadini americani sui potenziali rischi legati ai viaggi verso e attraverso l’Europa».
In sostanza, il governo Usa invita i cittadini americani a non viaggiare verso e attraverso l’Europa dopo gli attacchi di Bruxelles, e indicando l’esistenza di una minaccia «a breve termine» di possibili nuovi attentati.
«Gruppi terroristici - si legge nel messaggio di allerta - continuano a pianificare attacchi a breve termine attraverso l’Europa, avendo come obiettivo eventi sportivi, siti turistici, ristoranti, e trasporti».
E vanno inevitabilmente un po’ in ansia gli operatori italiani, che ben conoscono il valore del colosso dei viaggiatori a stelle e strisce big spender mondiali secondi solo ai cinesi con 112 miliardi di spesa l’anno: nel 2015 secondo dati Bankitalia in Italia sono arrivati oltre 3.7 milioni di viaggiatori per una spesa di 4.3 miliardi e quasi 30 milioni di pernottamenti.
Ma se l’Associazione veneziana albergatori (che riunisce 350 hotel a Venezia e in terraferma) fa sapere di essere assai preoccupata per le cancellazioni dei clienti oltreoceano, invita alla calma Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi: »Non dobbiamo farci prendere prendere dal panico - dice all’Ansa - e permettere ai terroristi di raggiungere il loro vero scopo e cioè bloccare gli spostamenti e i viaggi e far crollare l’economia. Innanzitutto il Dipartimento Usa ha emesso un alert che è un avviso e non un warning (che è uno sconsiglio ed è molto più pesante). L’Italia non è obiettivo sensibile più di altri e noi abbiamo fiducia nelle azioni che stanno facendo governo, intelligence e forze dell’ordine».
«Credo - spiega all’Ansa Renzo Iorio, presidente di Federturismo Confindustria - che sia un’inevitabile reazione a caldo, in queste situazioni è chiaro che, al di là delle mete ci sia una perplessità sul viaggiare stesso. Queste tensioni, che si spostano da un Paese all’altro, ormai però fanno parte del panorama stesso del turismo e dobbiamo un pò abituarci. Abbiamo superato altre crisi. Anche dopo i fatti di Parigi, abbiamo osservato prima un rallentamento e poi una specie di livellamento a favore di mete più secondarie e meno potenzialmente nel mirino. A Natale hanno sofferto le capitali europee e anche Roma e Milano ma ne hanno tratto beneficio città bellissime come Napoli, Genova, Torino, Salerno e Bologna. Per fortuna in Italia abbiamo una ricchezza immensa».
Ancora nessuna cancellazione secondo Astoi Confindustria Viaggi, che associa oltre il 90% dei tour operator.
«Abbiamo fatto dei monitoraggi sia ieri che oggi - dice il vicepresidente Pier Ezhaya - e confermiamo che non c’è nessun crollo.
Continuano a soffrire le destinazioni che già soffrivano, come la Tunisia e la Turchia».
«Su Pasqua - dice Jacopo De Ria, presidente di Fiavet presidente di Fiavet, federazione delle imprese di viaggi e turismo - non registriamo problemi perchè chi parte dagli Stati Uniti è già partito. Qualche preoccupazione la abbiamo per le vacanze estive ma dobbiamo vedere come andrà i prossimi giorni».
Intanto Peter Vanden Houte, esperto esperto del gruppo Ing, fa una prima stima del danno economico degli attentati di ieri a Bruxelles: rischiano di costare al Belgio lo 0,1% del Pil, ovvero ben 4 miliardi di euro.