Olivi: «Sulle tasse premiamo il merito, ora basta sconti a tutte le imprese»
Dei 31 milioni per Trentino Sviluppo recuperati dall'assestamento di bilancio 2016, approvato venerdì dalla giunta provinciale, il vicepresidente e assessore alle attività economiche, Alessandro Olivi, spiega che almeno 20 milioni saranno destinati al settore industriale (il resto per il turismo) e l'obiettivo è quello di utilizzarli subito, già quest'anno. Come non succedeva da tempo, le nuove risorse non serviranno per «salvataggi» di aziende in crisi, ma per creare le condizioni per l'insediamento in Trentino di nuove imprese.
Vicepresidente Olivi, può spiegare cosa ne farà Trentino Sviluppo degli ulteriori 31 milioni impegnati con l'assestamento di bilancio?
Come programma di medio periodo, ovvero per il 2016 e la prima parte del 2017, avremo bisogno per progetti industriali di almeno 15-20 milioni dei 31 stanziati. Abbiamo infatti la necessità di ampliare ancora le infrastrutture di Meccatronica, che vuol dire costruire circa 5-7.000 mq di ulteriore «piastra produttiva», strutture dove due aziende, che hanno già saturato i loro spazi, potranno espandersi.
Ci sono altri progetti?
Abbiamo intenzione di promuovere un bando internazionale modello Whirlpool sull'area Casotte di Mori, che abbiamo urbanizzato e infrastrutturato e che è l'ultima area pubblica non edificata, in un'ottima posizione, perché è vicina al casello dell'autostrada di Rovereto sud e all'incrocio con l'Alto Garda. L'idea è di mettere a disposizione circa un terzo di quest'area con la possibilità che sia Trentino Sviluppo a realizzare un primo livello di infrastruttura al grezzo e con un bando pubblico internazionale chiedere l'interessamento di aziende che vogliano accedere, le quali dovranno indicare l'attività e il programma occupazionale che riescono a garantire, oltre alle ricadute di valore e gettito per il territorio.
Voi pensate di mettere a disposizione l'area per particolari tipi di aziende?
Parliamo di aziende manufatturiere, perché quell'area è a vocazione industriale. La zona di Rovereto punta su meccanica ed elettronica, ma in questo bando non faremo troppo i difficili. Oltre tutto abbiamo già delle manifestazioni di interesse di aziende che stanno cercando spazi. Noi possiamo promuovere un «pacchetto» di vantaggi, come l'Irap zero per i primi 5 anni alle nuove attività e l'usufrutto sull'immobile in cambio di un programma solido su assunzioni e investimenti in impianti e tecnologie. In Trentino Sviluppo stanno costruendo un bando tipo, che pensiamo di riuscire a pubblicare a luglio.
Il polo tecnologico della Manifattura a Rovereto è bloccato dai ricorsi. Resta tutto fermo?
Ecco, purtroppo quella è una situazione che io ho definito da «cannibalismo», perché abbiamo un appalto pubblico da 40 milioni di euro, che è fermo per i ricorsi di aziende contro aziende. Lì abbiamo una decina aziendine, piccole start up nel settore del green e dell'energia e della progettazione di nuovi sistemi per il risparmio energetico, che vorrebbero però entrare. Parte delle risorse dell'assestamento serviranno perciò per ristrutturare, in concorso con i privati, il corpo vecchio della fabbrica della Manifattura, non interessata dall'appalto. Io sono molto contento del fatto che tutti questi interventi non sono di salvataggio, ma solo per nuove iniziative o programmi di sviluppo.
Nel Def provinciale avete previsto un forte calo di risorse per gli investimenti già dal 2017, con una riduzione di circa 400 milioni. L'anno prossimo sarete costretti a rivedere le tariffe e le agevolazioni fiscali per recuperare soldi ?
Negli ultimi due anni noi abbiamo cercato di creare un «effetto fiducia» nei confronti delle imprese, riducendo le tasse, in particolare l'Irap e l'Imis su cui noi possiamo agire, in modo abbastanza generalizzato, riducendo i massimali con ulteriori ritocchi basati su premialità. Il fatto è che l'economia trentina è molto differenziata. L'industria sta facendo buoni passi avanti, mentre sui piani dei servizi c'è poca innovazione. Io penso che di fronte a una finanza pubblica con risorse in cale dico che nel 2017 possiamo immaginare di confermare il totale delle agevolazioni fiscali del 2016, tenuto conto delle decisioni che prenderà il Governo a settembre, ma renderle tutte selettive. Stop alle riduzioni generalizzare. L'idea che l'economia cresca solo perché togli un pochino di tasse a tutti non mi convince. Noi dobbiamo premiare chi investe e chi se la sente di assumere persone. Quello stock (circa 160 milioni nel 2016, ndr.) di agevolazioni dobbiamo metterlo al centro di un tavolo di discussione, anche con le categorie. Giochiamocelo sulle performance aziendali.
A che punto siete con la valutazione dell'impatto delle agevolazioni fiscali e degli incentivi pubblici sull'economia trentina degli ultimi anni? L'avete fatta?
Io l'ho detto due anni fa. Gli uffici ci stanno lavorando e credo che con il 2017 vedremo qualcosa. In Trentino purtroppo le valutazioni sono sempre mancate. Io l'ho rischiesto all'Agenzia del lavoro sulle politiche per il lavoro sulla staffetta generazionale e il reddito di attivazione. Dobbiamo farlo anche per le politiche di sostengo all'economia. E posso preannunciare che per la fine del mese di luglio presenterò un bilancio sociale di Trentino Sviluppo, realizzato a istituti di ricerca di Torino e Milano, per dire che cosa hanno generato in posti di lavoro e gettito gli euro che abbiamo investito. Lo stesso lo dobbiamo fare sull'area fiscale. Non non possiamo più riunciare a 100 milioni di euro nel bilancio provinciale senza sapere se sono serviti alle aziende per crescere e creare sviluppo.