Cancellata l'Irpef a 8.000 contadini
Spinta all'agroalimentare che tira l'export: +4%
Il governo ha messo in cantiere nella legge di stabilità la cancellazione dell'Irpef agricola, l'imposta che grava sulle rendite catastali degli agricoltori. Lo ha annunciato il premier Matteo Renzi nella tappa toscana del tour nazionale di Coldiretti «Le ragioni/regioni del cuore», che a luglio aveva visto a Trento la partecipazione di 2.000 contadini. La stessa Coldiretti stima in 400 mila gli agricoltori italiani che beneficeranno dello sconto fiscale, che dovrebbe ammontare a circa 200 milioni di euro. In Trentino i contadini che smetteranno di pagare l'Irpef saranno circa 8.000, per un risparmio fiscale di oltre 2 milioni.
In provincia pagano imposte sui redditi dominicali e agrari oltre 70 mila persone. Ma di essi sono 8.226 (al 31 dicembre 2015) gli imprenditori agricoli iscritti all'Apia, l'Archivio provinciale delle imprese agricole. L'azzeramento dell'Irpef agricola si aggiunge alla cancellazione dell'Irap e dell'Imu sui terreni agricoli, un taglio di tasse che, secondo il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina , ammonta a 1,3 miliardi. E che è giustificato anche dall'importanza economica del comparto agro-alimentare. Nel primo semestre 2016 l'export agro-alimentare trentino, vini esclusi, è aumentato del 4%.
«È giusto togliere queste imposte agli agricoltori - afferma il direttore di Coldiretti Trento Mauro Fiamozzi - perché non è giusto pagare le tasse sugli strumenti di lavoro, come la terra, dopo averle pagate sui guadagni. Un principio che dovrebbe valere per tutti». Secondo Fiamozzi l'impatto della cancellazione dell'Irpef agricola, anche se il risparmio fiscale non è enorme, sarà superiore a quello delle altre imposte cancellate dal governo.
«In Trentino - spiega - l'abolizione dell'Imu e dell'Irap hanno avuto un impatto limitato. L'Imu sui terreni agricoli non si paga perché siamo in zona svantaggiata. L'anno scorso Coldiretti ha dovuto fare un gran lavoro per mantenere questa qualifica, perché c'era l'ipotesi che le zone svantaggiate fossero sopra i 600 metri, significava, per dire, che la val di Cembra non sarebbe stata più svantaggiata e avrebbe pagato l'imposta. Ma siamo riusciti a mantenere la qualificazione per tutto il Trentino, perché è l'orografia che fa la zona svantaggiata». Per quanto riguarda invece l'Irap agricola, la Provincia, competente in materia, ha già deciso da tempo di tenerla molto bassa, con un'aliquota dello 0,9%.
Tra le motivazioni degli incentivi fiscali decisi dal governo c'è anche il sostegno al comparto agro-alimentare, che sta tirano l'export. In Trentino nei primi sei mesi dell'anno le esportazioni di prodotti agricoli e alimentari, vini esclusi, ammonta a oltre 168 milioni, il 3,6% in più dell'anno scorso. L'export vinicolo sta registrando invece una frenata, ma da solo fa altri 177 milioni di vendite all'estero.