Tumori tra i giovani, fate attenzione alla dieta
Tra le possibili cause emerge in primo luogo chiaramente la dieta, con alterazioni del microbiota intestinale, il metabolismo degli acidi grassi a catena corta come l’acido butirrico, la carenza di calcio e il consumo di cibi ultra processati
Diversi studi stanno evidenziando come ci sia un rilevante aumento globale di casi di tumore tra i più giovani, sotto i 50 anni. Le diagnosi di cancro nella fascia under 50 sono cresciute del 13% circa dal 2000 al 2019. La situazione peggiore si verifica negli Usa, in Australia e in Europa occidentale. Anche in Italia gli oncologi stanno vedendo sempre più casi di cancro tra i giovani.
In particolare tumori del colon-retto e del pancreas, ma anche quelli al seno e al polmone. Tra le possibili cause emerge in primo luogo chiaramente la dieta, con alterazioni del microbiota intestinale, il metabolismo degli acidi grassi a catena corta come l’acido butirrico, la carenza di calcio e il consumo di cibi ultra processati. Interessante e più tranquillizzante, il fatto che diversi studi epidemiologici indichino che circa il 50% dei casi di tumore intestinale potrebbe essere prevenuto attraverso modifiche dello stile di vita ed in particolare mediante una dieta equilibrata. Cibi ultra processati.
L’aumento del consumo di cibi ultraprocessati è uno dei principali sospettati dell’incremento dei tumori gastrointestinali nei giovani. Questi alimenti contengono spesso additivi, emulsionanti e zuccheri raffinati che alterano la composizione del microbiota favorendo stati infiammatori cronici. Gli emulsionanti, come i mono e digliceridi degli acidi grassi, presenti in molti prodotti industriali, possono danneggiare la barriera intestinale, determinando uno stato di infiammazione persistente.
Latticini si o no? Il consumo di latticini ha effetti controversi sulla salute intestinale. Il calcio presente nei latticini sembra avere un'azione protettiva contro i tumori, ma alcuni studi suggeriscono che un eccessivo consumo possa invece favorire la produzione di Igf-1, un fattore di crescita associato a un potenziale rischio tumorale. Come spesso succede, ogni alimento che fa parte della normale dieta dell’uomo può presentare effetti positivi o negativi in rapporto a quanto e quante volte viene consumato.
Una buona alimentazione. Promuovere una dieta ricca di fibre, con un adeguato apporto di calcio da fonti naturali e con un minor consumo di alimenti industriali, oltre a un controllo sulla assunzione di affettati, insaccati e carne rossa, potrebbe contribuire a invertire questa preoccupante tendenza epidemiologica. Sebbene la predisposizione genetica abbia un ruolo importante nello sviluppo dei tumori, le scelte di ogni giorno, in particolare l’alimentazione, l’esercizio fisico e l’attenzione al peso corporeo, possono fare un’enorme differenza.
Consigli pratici.
Ridurre i cibi industriali, in particolare limitare snack confezionati, bibite zuccherate e pietanze ad alto contenuto di grassi “cattivi” ed emulsionanti. Assumere fonti di calcio adeguate: il latte e i suoi derivati, in particolare formaggi fermentati e yogurt, o anche il burro ricco di acido butirrico, possono rientrare in una dieta equilibrata, purché senza eccessi.
Assumere un'adeguata quantità di fibre, presenti in frutta, verdura, legumi e cereali integrali. Vengono utilizzate dal microbiota intestinale per produrre acido butirrico, fondamentale per la salute intestinale e la prevenzione di infiammazioni e tumori. Frutta e verdura sono ricche inoltre di sostanze antiossidanti e antitumorali. Tra i composti più studiati figurano il resveratrolo (presente nell'uva e nei mirtilli), i flavonoidi (tè verde, agrumi) e il sulforafano (broccoli e cavoli). Un altro aspetto cruciale è la limitazione del consumo di carne rossa e insaccati, la cui assunzione eccessiva è stata associata a un aumento del rischio di tumore all’intestino.
Al contrario, il consumo di pesce, ricco di acidi grassi omega-3 e vitamina D, e di frutta secca oleosa, come noci o mandorle, può esercitare un effetto protettivo grazie alle sue proprietà antinfiammatorie. Anche un'integrazione adeguata , in particolare di vitamina D, o di spezie come la curcuma, hanno un effetto protettivo. Importante che si tratti di un’integrazione mirata con il supporto del medico o del nutrizionista, evitando il “fai da te”.
Che sia una passeggiata sostenuta, una corsa leggera o un’attività in palestra, l’esercizio fisico costante aiuta a mantenere il peso forma e previene malattie croniche e tumorali, aumentando l’efficienza del sistema immunitario e la funzionalità del microbiota. Puntare su scelte semplici ma efficaci può davvero fare la differenza, soprattutto se queste abitudini vengono adottate fin dalla giovane età. In caso di dubbi o situazioni particolari, confrontarsi sempre con un professionista per un percorso personalizzato.
Fabio Diana - Specialista in Medicina Interna e Medicina dello Sport www.fabiodiana.it -