Lavoro: svolta per le donne nel 2017 Più 10.223 assunzioni di cui 7.414 femminili
L'anno della svolta: il 2017 è l'anno dei segni «più» e con un solo segno «meno»: meno disoccupazione. La Camera di commercio ha appena certificato l'uscita dalla crisi. I dati sull'occupazione ne sono, per il presidente della Provincia Ugo Rossi e per l'assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi , la conferma.
Mercato del lavoro in ripresa.
Cresce la domanda di lavoro delle imprese in Trentino. Nel 2017, le assunzioni sono cresciute di 10.223 unità: +7,6% sul 2016. Le assunzioni superano le cessazioni per 3.154 unità (nel 2016, invece, le uscite prevalsero, seppur per appena 35 unità). A trainare è soprattutto il manufatturiero, seguito dal terziario. E la svolta del 2017 riguarda soprattutto le donne: +7.414 assunzioni ( +2.809 quelle maschili).
Tempo indeterminato stabile.
Occhio però alle tipologie di contratto. Nel 2017, il tempo indeterminato resta sostanzialmente stabile: cala di 44 unità. La Provincia lo ritiene però in crescita in senso lato, considerando anche l'apprendistato ( +918 assunzioni). E cresce soprattutto il lavoro somministrato ( +3.242 unità), utilizzato dalle imprese per fare fronte a picchi di produzione.
Disoccupati in calo.
Migliorano quindi i dati degli iscritti ai Centri per l'impiego: 39.904 disoccupati iscritti a fine 2017, 1.828 in meno rispetto all'anno prima. Cresce il numero di chi si è cancellato dalle liste perché ha trovato occupazione ( +429 ): si è passati dalle 13.651 uscite del 2016 alle 14.080 del 2017. Buone notizie anche dal fronte degli ammortizzatori sociali: gennaio 2018 su gennaio 2017, le ore di cassa di integrazione guadagni sono diminuite di 223.211 unità, cioè del 98,6% . Un dato che fa seguito ai dodici mesi del 2017 in cui le ore di Cig erano diminuite di 221.795 unità e del 14% (in termini di lavoratori equivalenti, dagli 820 del 2016 ai 707 del 2017).
Lo dice anche l'Istat.
I dati dell'Agenzia del lavoro riflettono quelli dell'Istat che parimenti considera il 2017 anno di svolta: 5.500 occupati in più, un aumento in grado di assorbire per intero i nuovi ingressi nel mercato del lavoro ( +2.700 attivi) e ridurre in numero di chi cerca lavoro ( -2.700 ). In particolare, aumenta il tasso di occupazione dal 66,0% del 2016 al 67,6% del 2017, mentre cala la disoccupazione dal 6,8 al 5,7% .
Raffronto con altri territori.
Sarà anche perché aveva parecchio da recuperare, ma la dinamica in Trentino è più positiva rispetto al Nord-Est (e anche all'Italia) dove pure il tasso di occupazione è salito, ma solo dello 0,8% , e la disoccupazione è scesa di mezzo punto percentuale. Nel 2017, le forze lavoro crescono ovunque, tranne in Emilia-Romagna: di più in Veneto ( 1,7% ), poi in Trentino ( 1,1% ), in Lombardia e Alto Adige dello 0,5% . Come detto, a trainare è l'occupazione femminile. In Trentino si registra però la crescita in assoluto più marcata, con una variazione positiva del 3,6% (in Alto Adige dello 0,4% ). Il Trentino è anche la zona dove è maggiore l'incremento dell'occupazione ( +2,3% , a fronte dell' 1,2% dell'Alto Adige).
La svolta per donne e giovani.
La flessione della disoccupazione è generale: -1.400 maschi e -1.300 donne alla ricerca di lavoro. Ma la ripresa dell'occupazione è quasi tutta femminile: +5.300 lavoratrici e solo +100 maschi. Conseguenza: il tasso di occupazione maschile è rimasto stabile al 73% , quello femminile è cresciuto di tre punti, dal 59,1 al 62,1% . Il tasso di disoccupazione maschile è calato dal 6,6 al 5,7% ( -0,9 ), quello femminile da 7,1 al 5,7% ( -1,4 ). Il tasso di occupazione dei giovani è aumentato di 2,8 punti tra i 15-24enni (dal 21,1 al 23,9% ) e di 1,8 tra i 25-34enni (dal 73,4 al 75,1% ). E per le stesse fasce di età la disoccupazione è in calo: dal 24,2 al 20,1% e dall' 8,7 all' 8,4% . Solo in agricoltura, c'è un calo di occupati ( -400 ). Più 1.300 unità nel secondario ( 900 nel manufatturiero e, a sorpresa, 400 nelle costruzioni), più 4.500 nel terziario (di cui 3.800 tra commercio, alberghi e ristoranti).
Le politiche per il lavoro.
Tra i dati che fotografano le politiche per il lavoro attuate, vi sono quelli per l'occupazione giovanile: 324 giovani in tirocini, 2.029 apprendisti, 50 accordi collettivi per la staffetta generazionale, 3.131 iscritti a percorsi formativi. E poi ci sono i progetti per 2.624 persone deboli e svantaggiate e quelli per la formazione che ha coinvolto 9.416 disoccupati.