I sindacati e Fugatti: giudicheremo dai fatti
Cgil, Cisl e Uil del Trentino «giudicheranno la nuova giunta provinciale alla prova dei fatti». Questa la posizione dei sindacati che oggi a Trento hanno tenuto una prima riunione unitaria dopo le elezioni del 21 ottobre.
Il segretario della Cgil trentina, Franco Ianeselli, a nome delle tre confederazioni provinciali si è soffermato su tre considerazioni. La prima è che la macchina pubblica trentina, «al di là della retorica usata in campagna elettorale, ha dimostrato di essere efficiente di fronte all’emergenza maltempo. Ed è un aspetto di cui la nuova maggioranza dovrà prendere atto. Così come dovrà prendere atto che gli strumenti costruiti insieme alle parti sociali, come il Fondo di solidarietà trentino, sono in campo per sostenere le imprese e i lavoratori che hanno subito danni dal maltempo».
«Allo stesso modo Cgil Cisl Uil del Trentino hanno dato la disponibilità a sottoscrivere un accordo per devolvere l’equivalente di un’ora di lavoro dei dipendenti trentini per sostenere la ricostruzione». La seconda considerazione riguarda lo spacchettamento delle deleghe sull’economia in più assessorati.
«Una scelta che non convince Cgil Cisl Uil, che invece pare essere stata apprezzata dalle associazioni datoriali che in questa decisione hanno trovato risposte alle loro attese, più legate a logiche di parte, però, che ad una visione generale».
L’ultima questione è la gestione delle sfide che attendono il Trentino nei prossimi anni. Cgil Cisl Uil hanno già chiesto un incontro con il presidente Fugatti, che si appresta a presentare in aula le linee programmatiche del suo governo. Per i sindacati, «la direzione da seguire non potrà non tenere conto delle scelte e delle politiche da costruire per dare risposte alle sfide che il Trentino ha davanti, come la globalizzazione e il cambiamento tecnologico». «Sfide che dovranno essere gestite puntando su un insieme di strumenti per evitare conseguenze drammatiche sulle persone e l’impoverimento del nostro territorio».
Cgil Cisl Uil hanno, dunque, ribadito la necessità di un «forte investimento nella formazione continua per i lavoratori, non solo quando sono fuori dal mercato del lavoro, ma durante tutto il loro percorso lavorativo. E ancora politiche attive, per favorire la riqualificazione professionale dei lavoratori più anziani, ma anche per dare risposte efficaci ai giovani che devono trovare un’occupazione e che sul mercato del lavoro devono trovare proposte adeguate anche alle loro competenze». (foto PAOLO PEDROTTI)