Il fondo Usa Oaktree vuole «Le Albere» e gli hotel
Entro la mezzanotte di martedì scorso sono arrivate le offerte vincolanti per acquisire la maggioranza delle azioni di Castello sgr, la società di gestione di fondi immobiliari di cui attualmente Isa è azionista di maggioranza relativa col 46,2% e Itas detiene il 14,3%. A Castello fanno capo attività immobiliari per 2,3 miliardi di euro. Tra esse il fondo Clesio proprietario del quartiere Le Albere a Trento e il fondo Trentino Re, proprietario di immobili in provincia e fuori. Ma tra gli asset più ambìti ci sarebbe il comparto alberghiero che comprende 16 hotel in varie località italiane tra i quali Le Massif a Courmayeur, che aprirà sabato. Secondo Il Sole 24 Ore, la gara per il controllo di Castello dovrebbe essere tra quattro investitori ma il fondo Usa Oaktree sarebbe in pole position.
I soci storici di Castello sgr, Isa in testa, avevano dato mandato a Mediobanca per la definizione di una nuova compagine azionaria della società. Nel frattempo è stato deliberato un aumento di capitale di 15 milioni di euro, 1,36 milioni nominali e 13,6 milioni di sovrapprezzo, rispetto a un patrimonio attuale di 18 milioni di cui 3,7 milioni di capitale sociale. I soci che vendono, oltre a Isa e Itas, sono Logafin e il management per un totale pari a circa il 67% delle azioni. Non sembra invece orientato a cedere quote Maire Investments, che ha il 32,8% del capitale. Altri soci storici come Mittel e Fondazione Caritro sono usciti negli anni scorsi dalla compagine sociale.
Sempre secondo Il Sole 24 Ore, le offerte non vincolanti presentate sarebbero state una decina, mentre quelle vincolanti potrebbero essere quattro. Tra esse ci sarebbe in primo luogo la società di investimento Usa Oaktree Capital, 124 miliardi di dollari di attività gestite di cui 9,4 miliardi nell’immobiliare, che in Italia controlla Banca Progetto e altre attività nel tessile e perfino nel vino. Potrebbero essere in corsa anche la società immobiliare tedesca Patrizia, il fondo di private equity francese Lbo France e altri gestori e family office europei.
A Castello sgr, che ha chiuso il 2017 con un utile netto di 2,9 milioni, fanno capo 35 fondi immobiliari per circa 2,3 miliardi di patrimonio gestito e oltre 350 immobili in tutta Italia. I fondi sono stati sottoscritti da un centinaio di investitori. La parte che farebbe più gola del patrimonio gestito è quella turistico-alberghiera. Insieme ai soci Isa e Maire Investments, Castello ha costituito Italian Hospitality Collection, Ihc, che gestisce cinque resort in Toscana, Sardegna e ora anche in Val d’Aosta a Courmayeur. Complessivamente i fondi sono investiti in 16 alberghi, tra cui il B&B Hotel all’interporto di Trento (nella foto), proprietà del fondo Trentino Re, che ha in gestione asset per 61 milioni.
Tra i fondi gestiti da Castello c’è Clesio, proprietario del quartiere Le Albere, che non naviga in buone acque. Il patrimonio immobiliare ancora invenduto vale 209 milioni, i debiti finanziari sono a 163 milioni, il valore netto è ormai a poco più di 40 milioni, la metà degli 80 iniziali. Castello è in trattativa col pool di banche che ha finanziato l’operazione, guidato da Banco Bpm, per ristrutturare il debito e cedere gli immobili restanti ai quotisti del fondo Clesio, tra cui le stesse Isa e Itas.