Agricoltura e Psr, fondi decimati Da 21,8 milioni a 4,5 milioni
Quattro milioni e mezzo di euro per il bando 2018, 5 milioni per quello del 2020. Non sono bruscolini le risorse stanziate per i Programmi di sviluppo rurale operazione 4.1.1, soldi che andranno ad aiutare con un contributo del 40% gli investimenti in agricoltura. Non sono bruscolini ma rappresentano un brusco calo di aiuti al comparto rispetto agli anni scorsi: il bando 2016 aveva infatti ricevuto in tutto 21,8 milioni di risorse e quello del 2017 13 milioni. Ed è proprio questa drastica riduzione di aiuti a sollevare l’allarme da parte di Michele Dallapiccola, assessore all’agricoltore nell’ultima legislatura e adesso attento osservatore di quanto succede nel settore dai banchi dell’opposizione. «Ci sono un sacco di persone in attesa di sapere se ci sarà un’integrazione delle disponibilità, qui si rischia un bagno di sangue per il settore» commenta il consigliere autonomista.
L’attuale assessore all’agricoltura, Giulia Zanotelli, ha rimodulato con una delibera approvata nell’ultima seduta le quote di cofinanziamento per gli interventi del Feasr, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, sulla base delle priorità dovute al maltempo di fine ottobre. In base agli accordi il Programma di investimenti è finanziato dall’Unione europea al 42,98%, dalla Provincia al 17,1% mentre il resto ce lo mette lo Stato. La giunta precedente aveva stanziato con una delibera del 12 ottobre scorso 4 milioni di risorse aggiuntive provinciali per il bando 2018, le cui domande sono scadute il 31 gennaio scorso. Ora quei soldi sono stati in parte destinati dalla nuova giunta provinciale alla copertura dei danni dovuti all’emergenza maltempo e quel che resta è stato trasformato in contributo parziale che va ad aggiungersi ai contributi europei e statali; alla fine il quadro non cambia, nel senso che rimangono 4,5 milioni a disposizione degli agricoltori per la graduatoria degli investimenti.
Ma è proprio la mancata integrazione delle risorse con la variazione di bilancio a preoccupare Dallapiccola che considera questi tagli un colpo pesantissimo, soprattutto per quei giovani agricoltori che avevano voglia di investire e innovare.
Su questa situazione il consigliere del Patt ha presentato nei giorni scorsi un’interrogazione, sottoscritta anche dai compagni di partito. Dallapiccola ricorda come in sede di variazione di bilancio in aula il consiglio provinciale il 6 febbraio scorso aveva approvato all’unanimità, con il parere favorevole anche del governatore Maurizio Fugatti, un suo ordine del giorno con cui chiedeva di finanziare nella massima misura possibile il Programma di sviluppo rurale, in modo da coprire possibilmente tutte le richieste di contributo avanzate, come avvenuto negli ultimi anni. Secondo notizie ufficiose per soddisfare tutte le richieste sarebbero necessari 15 milioni, ne mancherebbero insomma 10 e mezzo all’appello.
Ora nell’interrogazione Dallapiccola chiede le cifre esatte necessarie e il numero di domande depositate, sottolineando anche come il calo dei contributi possa rappresentare una beffa doppia per quei giovani agricoltori già penalizzati dai tagli alle graduatorie specifiche a loro dedicate.