Casse rurali, 77 prepensionati Fusione Trento-Lavis: 50 esuberi
Accordi raggiunti e in via di conclusione tra sindacati e Casse rurali porteranno all’uscita volontaria di 77 lavoratori bancari con il sistema dei prepensionamenti incentivati dal Fondo occupazione trentino e dal Fondo di solidarietà nazionale delle Bcc.
Venerdì, in particolare, potrebbe arrivare alla firma l’accordo sui 50 esuberi nella prossima fusione tra le Rurali di Trento e Lavis. Le intese prevedono anche 21 nuove assunzioni di giovani. Nell’ambito del gruppo Cassa Centrale Banca, le procedure sindacali aperte, non necessariamente per esuberi, interessano complessivamente una ventina di aziende e oltre 2.200 dipendenti.
E questa settimana parte la trattativa tra azienda e sindacati su 800 uscite volontarie in Carige, la Cassa di Risparmio di Genova in via di salvataggio da parte del Fondo interbancario per la tutela dei depositi e Cassa Centrale. La trattativa dovrà concludersi entro la prima metà di novembre e solo ad accordo raggiunto Carige potrà avviare l’aumento di capitale da 700 milioni di euro deliberato dall’assemblea dei soci lo scorso 20 settembre, di cui Ccb sottoscrive 63 milioni oltre alla metà, 100 milioni, del bond subordinato che accompagna il rafforzamento patrimoniale. Per tutto questo la Fabi, il sindacato più rappresentativo nel gruppo Cassa Centrale, chiede alla capogruppo, insieme agli altri sindacati dei bancari, l’avvio urgente di un confronto sul piano industriale, compresa l’operazione Carige.
In Trentino, il 29 luglio è stato siglato da tutti i sindacati l’accordo relativo alla fusione e alla nascita della Cassa Rurale Adamello, 103 dipendenti e 19 sportelli nelle province di Trento e Brescia, che prevede 7 esodi volontari e l’assunzione stabile di 3 giovani. La riorganizzazione della Rurale Val di Non, 138 dipendenti e 26 sportelli, prevede l’uscita di 11 lavoratori e l’assunzione o conferma di 8 giovani. Nella Cassa Alta Valsugana, 192 dipendenti e 20 sportelli, l’informativa aziendale parla di 9 esodi volontari. Nella fusione fra Rurali di Trento e Lavis Mezzocorona Valle di Cembra, 378 dipendenti e 44 sportelli in tutto, è in fase di definizione l’accordo per gestire i 50 esodi volontari dichiarati nel piano industriale, a fronte di 10 nuovi assunti. Ancora da definire l’accordo nella fusione Alta Vallagarina-Lizzana, 61 dipendenti e 7 sportelli.
«Lo scorso 13 settembre insieme alle organizzazioni sindacali abbiamo formalmente chiesto alla capogruppo l’avvio urgente di un confronto sul piano industriale di gruppo e sulle strategie future, una analisi del bilancio semestrale di gruppo e un particolare focus sulle Bcc più deboli - scrive la Fabi ai suoi iscritti - Il confronto dovrà necessariamente comprendere anche l’operazione Carige. Ai vertici di Ccb chiederemo garanzie in merito alla conferma dei principi cooperativi riaffermati dalla riforma del settore, alla sostenibilità dell’operazione sotto il profilo economico-patrimoniale e all’impatto sotto il profilo organizzativo».