L’aeroporto Catullo si rifà il look (e avrà la maxi farfalla del Trentino sulla facciata)
Posa della prima pietra per i nuovi lavori da 68 milioni di euro con un nuovo terminal passeggeri, in vista delle prossime Olimpiadi invernali 2026
VERONA. Un nuovo terminal passeggeri di ultima generazione per l'aeroporto Catullo di Verona e un trampolino di lancio per preparare il territorio all’accoglienza di atleti, spettatori e turisti in vista delle prossime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026.
Questi gli ambiziosi obiettivi che saranno raggiungi grazie alla realizzazione del Progetto Romeo. Un importante intervento infrastrutturale dal valore complessivo di 68 milioni di euro, che ha preso avvio oggi, mercoledì 28 luglio, con la posa della prima pietra.
Ecco le cifre complessive del progetto: oltre 68 milioni di euro di investimento complessivo, 11.500 mq di ampliamento, 10.000 mq di riqualificazione, 36.000 mq di terminal passeggeri, 5 milioni di capacità passeggeri/anno, Hall partenze con 46 banchi per il check-in e varco per bagagli fuori misura. E ancora: sala imbarchi al primo piano con 19 gate di imbarco di cui 6 serviti da torrini, nuove aree commerciali a servizio dei passeggeri e area duty free ampliata e rinnovata, nuova area security dotata di un nuovo impianto BHS standard 3 (gestione bagagli da stiva), 80.000 kWh/anno e 700 (settecento) tons/anno di CO2 risparmiati grazie all’efficientamento energetico, minore consumo di circa 1.200.000 KWh anno per una minore spesa energetica di circa 200.000 euro, 200 moduli fotovoltaici antiriflesso di ultima generazione. 40% di utilizzo di materiali riciclati e a loro volta riciclabili.
Il progetto ha una valenza strategica per il bacino d’utenza dello scalo e in particolare per l’area del Garda, rafforzando la funzione di Verona e dell’hinterland come snodo cruciale per il traffico passeggeri del Nord Italia e affidando al Catullo un ruolo di cerniera tra una delle aree più produttive e dinamiche del nostro paese, l’Europa e il resto del mondo.
Parte del Polo aeroportuale del Nord Est insieme a Venezia, Treviso e Brescia, l’aeroporto di Verona è gestito dal socio industriale Gruppo SAVE: un sistema che attraverso un efficace rapporto sinergico tra gli scali ha gestito nel 2019, prima della pandemia, 18,5 milioni di passeggeri.
Il Progetto Romeo costituisce il principale intervento sul terminal dell’aeroporto Catullo previsto dal Piano di Sviluppo dell'aeroporto e riguarda la riqualificazione e l'ampliamento del terminal partenze, la cui superficie passerà dagli attuali 24.840 metri quadrati a 36.370 metri quadrati, a cui si aggiungerà la ristrutturazione di oltre 10.000 metri quadrati di aree già esistenti.
La nuova infrastruttura sarà realizzata in un’ottica di sostenibilità ambientale, alta manutenibilità e risparmio energetico, e sarà contraddistinta da un'immagine complessivamente rinnovata del terminal sia per gli aspetti architettonici, che per quelli relativi agli spazi commerciali che amplieranno la loro offerta che consentiranno di raggiungere nuovi standard qualitativi e ambientali.
L’investimento complessivo supera i 68 milioni di euro ed è stato possibile anche grazie all’aumento di capitale di 35 milioni di euro votato lo scorso maggio all’unanimità dai soci della Catullo e che oggi risulta interamente sottoscritto. L’infrastruttura sarà terminata entro fine maggio 2024.
Erano presenti il presidente di Catullo spa Paolo Arena con il vicepresidente Mario Malossini e l'amministratore delegato Monica Scarpa, del presidente di Gruppo Save Enrico Marchi, del direttore generale di Enac Alessio Quaranta con il presidente Pierluigi Di Palma, del sindaco di Verona Federico Sboarina, del presidente della Regione Veneto Luca Zaia, dell’assessore allo sviluppo economico della Provincia autonoma di Trento Achille Spinelli, del presidente della Camera di Commercio di Verona Giuseppe Riello e del presidente e del segretario generale della camera di commercio di Trento, rispettivamente Gianni Bort e Alberto Olivo.
«Si tratta di un progetto importante per la sua portata e strategicità anche per il Trentino” sono state le parole dell’esponente della Giunta provinciale, che ha evidenziato come il Catullo rappresenti “la porta verso il Trentino, tanto che sarà interessato da una campagna di comunicazione ad hoc e il logo della farfalla apparirà sulla facciata dell'aeroporto a partire da ottobre e per i prossimi sei anni. Ciò non significa che guardiamo con interesse soltanto agli ospiti che ci possono raggiungere dalle località più lontane, ma anche al traffico business". Il progetto Romeo è “strategico non solo dal punto di vista delle prospettive economiche future, ma anche dal punto di vista delle positive ricadute territoriali rese possibili grazie alla crescente importanza di questo aeroporto, che acquisirà ulteriore valore e maggiore rilevanza in vista dei Giochi olimpici invernali 2026".
Il progetto ha una valenza strategica per il bacino d’utenza dello scalo e in particolare per l’area del Garda, rafforzando la funzione di Verona e dell’hinterland come snodo cruciale per il traffico passeggeri del Nord Italia e affidando al Catullo un ruolo di cerniera tra una delle aree più produttive e dinamiche del nostro paese, l’Europa e il resto del mondo.
Parte del Polo aeroportuale del Nord Est insieme a Venezia, Treviso e Brescia, l’aeroporto di Verona è gestito dal socio industriale Gruppo SAVE: un sistema che attraverso un efficace rapporto sinergico tra gli scali ha gestito nel 2019, prima della pandemia, 18,5 milioni di passeggeri.
Il Progetto Romeo costituisce il principale intervento sul terminal dell’aeroporto Catullo previsto dal Piano di Sviluppo dell'aeroporto e riguarda la riqualificazione e l'ampliamento del terminal partenze, la cui superficie passerà dagli attuali 24.840 metri quadrati a 36.370 metri quadrati, a cui si aggiungerà la ristrutturazione di oltre 10.000 metri quadrati di aree già esistenti.
La nuova infrastruttura sarà realizzata in un’ottica di sostenibilità ambientale, alta manutenibilità e risparmio energetico, e sarà contraddistinta da un'immagine complessivamente rinnovata del terminal sia per gli aspetti architettonici, che per quelli relativi agli spazi commerciali che amplieranno la loro offerta che consentiranno di raggiungere nuovi standard qualitativi e ambientali.
L’investimento complessivo supera i 68 milioni di euro ed è stato possibile anche grazie all’aumento di capitale di 35 milioni di euro votato lo scorso maggio all’unanimità dai soci della Catullo e che oggi risulta interamente sottoscritto. L’infrastruttura sarà terminata entro fine maggio 2024.
La polemica di Manica (Pd): «E il collegamento ferroviario?»
Nel giorno della posa della prima pietra il Pd apre il caso ferrovia. «Non si capiscono le ragioni per cui il Consiglio provinciale abbia respinto l'Ordine del giorno n. 28 presentato dal consigliere del Pd del Trentino Alessio Manica in cui si proponeva di sostenere la proposta avanzata dal Veneto, in primis la città di Verona, di un collegamento ferroviario tra la stazione di Verona e l'aeroporto Catullo», viene detto in una nota. «Sono basito - afferma Manica- non vedo cosa ci sia di improponibile in una richiesta che vede anche l'appoggio del Veneto e che riguarda una realtà come la Catullo Spa, di cui siamo soci, che è una delle principali porte di "attrazione" dei turisti e visitatori nella nostra provincia. La sensazione è che la maggioranza nemmeno legga gli atti: non si impegnavano risorse, si mirava solo ad ottimizzare la mobilità sostenibile verso il Catullo, a vantaggio di trentini e turisti, completando il collegamento ferroviario. Una bocciatura che la dice lunga sullo sguardo corto di questa maggioranza».