Piano nazionale di ripresa, ok a 14 progetti irrigui trentini per quasi 84 milioni
Sono nell'elenco delle opere finanziabili, pubblicato dal ministero, ma prima dell'effettiva assegnazione delle risorse pubbliche si svolgeranno ulteriori verifiche
TRENTO. Progetti per oltre 80 milioni di euro presentati dal Trentino per investimenti nella «resilienza dell'agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche» finanziabili con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sono stati dichiarati ammissibili dal ministero per le politiche agricole.
Il 30 settembre scorso ha pubblicato sul sito della banca dati Dania (Database nazionale degli investimenti per l'irrigazione e l'ambiente) gli elenchi di tutti i progetti esecutivi dichiarati ammissibili al finanziamento, quelli dichiarati non ammissibili e quelli messi in "lista d'attesa" se dovessero avanzare risorse.
La Provincia di Trento aveva presentato in tutto 16 progetti di investimento elaborati da vari Consorzi di miglioramento fondiario del territorio e 14 di questi sono stati ritenuti ammissibili per un investimento di quasi 84 milioni di euro, mentre due progetti sono stati esclusi (vedi tabella a fianco).
Non ci sono progetti della Provincia di Trento nell'elenco dei progetti definitivi che saranno considerati se avanzeranno risorse.
Nel decreto del ministero, con gli elenchi dei progetti inviati da tutte le Regioni italiani e dalle due Province autonome, si ricorda che per gli investimenti per una gestione migliore delle risorse idriche per l'agricoltura il Pnrr mette a disposizione «880 milioni di euro, dei quali 520 disponibili per il finanziamento di investimenti in infrastrutture irrigue e 360 per progetti coerenti».
L'elenco dei progetti di tutta Italia dichiarati ammissibili - sono 149 in tutto - raggiunge un costo che è quasi il doppio della cifra a disposizione, ovvero 1 miliardo e 620 milioni.
Ma non è detto che questi progetti ritenuti idonei - compresi i 14 progetti trentini - vengano tutti finanziati.
Viene precisato infatti che «l'inserimento nell'elenco non dà garanzia del finanziamento dovendo l'amministrazione effettuare le verifiche e gli accertamenti necessari per assicurare una tempestiva e completa esecuzione delle opere finanziabili nei termini prescritti per il Pnrr».
Si aggiunge inoltre che «la verifica sarà effettuata a partire dai progetti con il punteggio più alto fino alla completa copertura della dotazione finanziaria».
I progetti trentini sono nella parte bassa dell'elenco. E poi «ove l'esito delle verifiche e degli accertamenti sui progetti esecutivi abbiano esito positivo, si procederà alla concessione del finanziamento agli Enti beneficiari compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili».
È fondamentale infatti che ci siano le condizioni e la capacità di realizzare l'opera per la quale si chiedono questi fondi europei straordinari.
Intanto approda in consiglio provinciale un disegno di legge urgente della giunta presentato dall'assessora all'agricoltura, Giulia Zanotelli, in materia di bonifica e miglioramento fondiario con l'intento di consentire a consorzi di bonifica ed enti territoriali - spiega l'assessora nella relazione - «di intercettare in tempo utile importanti e possibili nuove risorse, quali quelle riferite al Pnrr dedicate a interventi irrigui».
Ma visti gli elenchi dei progetti già selezionati dal ministero non è chiaro se ci sia lo spazio reale per nuove domande.