Codacons: alle stelle i prezzi del pane, a Trento record con un picco di 6,4 euro al chilo. Coldiretti: ma dal campo allo scaffale si decuplica
La crisi delle materie prime fa volare i prezzi al dettaglio, con rincari che si stanno registrando negli ultimi giorni in tutta Italia e in molte città si assiste a un'impennata dei costi per i consumatori. L'associazione spiega di aver rilevato in Trentino il prezzo massimo più elevato, segue Milano con 6 euro al chilo come picco registrato sugli scaffali
TRENTO. La crisi delle materie prime fa volare i prezzi al dettaglio del pane, con rincari che si stanno registrando negli ultimi giorni in tutta la penisola e prezzi che in alcune città schizzano alle stelle.
Lo denuncia il Codacons, che segnala come gli incrementi dei listini al dettaglio per pagnotte e prodotti simili costerà alle famiglie italiane complessivamente 690 milioni di euro in più su base annua.
"Il pane è uno degli alimenti immancabili sulle tavole degli italiani, al punto che il consumo medio procapite nel nostro Paese è pari a circa 41 kg all'anno - spiega il presidente Carlo Rienzi - Le quotazioni record del grano stanno avendo ripercussioni dirette sui listini al dettaglio di tale prodotto, con i prezzi che negli ultimi giorni registrano incrementi medi del +10% sul territorio.
Analizzando i dati Istat relativi alla spesa media mensile degli italiani per tale alimento, i rincari dei listini produrranno, a parità di consumi, un aggravio di spesa pari in media a +26,5 euro annui a famiglia solo per l'acquisto di pane, una stangata per la totalità delle famiglie italiane pari a +690 milioni di euro annui".
Il Codacons rileva inoltre come i listini al dettaglio del pane siano letteralmente schizzati alle stelle in alcune città: a Trento infatti il prezzo al chilogrammo registra il record di 6,4 euro come prezzo massimo rilevato, mentre a Milano raggiunge i 6 euro.
Le città più economiche risultano Perugia (2,8 euro al kg il prezzo massimo) e Catanzaro (3 euro/kg).
E anche secondo un'analisi Coldiretti, le quotazioni record raggiunte dal grano si trasferiscono a valanga sul carrello della spesa con i prezzi che aumentano di 10 volte dal campo al pane sugli scaffali di vendita.
Coldiretti evidenzia che il prezzo del grano tenero per la panificazione ha raggiunto in questi primi giorni di novembre i valori massimi del decennio, sottolinea l'organizzazione agricola, sulla base dei contratti future nei listini del Chicago Bord of Trade (Cbot), punto di riferimento internazionale per il mercato future delle materie prime agricole.
Coldiretti rileva che "un chilo di grano tenero in Italia è venduto a circa 32 centesimi mentre un chilo di pane è acquistato dai cittadini ad un valore medio di 3,2 euro al chilo con un rincaro quindi di dodici volte, tenuto conto- specificano- che per fare un chilo di pane occorre circa un chilo di grano, dal quale si ottengono 800 grammi di farina da impastare con l'acqua per ottenere un chilo di prodotto finito.
Ad incidere sul prezzo finale - osserva inoltre Coldiretti - sono altri costi come dimostra anche l'estrema variabilità dei prezzi del pane lungo la penisola mentre quelli del grano sono influenzati direttamente dalle quotazioni internazionali.
Nel dettaglio, se a Milano - secondo elaborazioni Coldiretti su dati dell'Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico a settembre - una pagnotta da un chilo costa 4,25 euro, a Roma si viaggia sui 2,65 euro mentre a Palermo costa in media 3,07 euro al chilo.
L'organizzazione aggiunge che peraltro i prezzi al consumo non sono mai calati negli ultimi anni nonostante la forte variabilità delle quotazioni del grano, che per lungo tempo sono state al di sotto dei costi di produzione, Coldiretti conclude che con con il grano sottopagato agli agricoltori negli ultimi 4 anni si è passati da 543.000 ettari di grano tenero coltivati in Italia agli attuali poco meno di 500.000 ettari per una produzione di circa 2,87 milioni di tonnellate.