Dopo il covid, la guerra: un nuovo colpo per il turismo in crisi profonda
Il ministro Garavaglia conferma le preoccupazioni per un settore messo in ginocchio dalle misure rpese durante i due anni di pandemia. Ora si teme anche per i flussi dei turisti russi verso l'Italia: nel 2019 erano arrivati quasi sei milioni di persone
ROMA. I dati sul turismo preoccupano dopo il colpo del covid e potrebbero peggiorare con i venti di guerra che soffiano alle porte dell'Europa orientale.
L'allarme arriva dal ministro Massimo Garavaglia, durante la seduta straordinaria dell'Assemblea capitolina voluta dal sindaco Roberto Gualtieri, alla presenza anche del ministro Andrea Orlando, sulla crisi del settore.
"Sulle notizie negativa di oggi non possiamo farci nulla -ha detto Garavaglia riferendosi alla crisi ucraina- Ci auguriamo sia una parentesi veloce e con un impatto limitato sul settore, anche se non è detto. È tutto da verificare".
Anche il sindaco Gualtieri esprime la sua preoccupazione annunciando la richiesta fatta al Governo per l'istituzione di un tavolo per uscire dall'empasse che vive il settore.
"I dati relativi all'impatto delle chiusure determinate dalla pandemia sul comparto del turismo in particolare a Roma, sono durissimi. Nel 2021 a fronte di un calo di presenze del Paese del 36 %, a Roma e' stato dell'80% - dice - Oggi su 1.200 hotel, 410 sono chiusi". Dopo la pandemia la crisi del turismo risulta oggi ancora più preoccupante con l'apertura del fronte ucraino : "Una situazione drammatica che i venti di guerra rendono ancora più drammatica", dice Gualtieri.
Del resto ricorda Bernabò Bocca di Federalberghi come "assieme agli americani, i russi rappresentino per noi i turisti con maggiore capacità di spesa, sono i cosiddetti big spender che certo pesano sulla bilancia del nostro settore".
Tuttavia per Bocca è "assolutamente prematuro prevedere che cosa possa succedere d'ora in poi nel settore turistico italiano in merito all'arrivo dei visitatori russi: siamo ancora tutti sotto shock per aver appreso dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, e il nostro governo sta lavorando alacremente, con tutte le forze coese, manifestando fermezza accanto ai paesi dell'Unione Europea".
Dati pre covid alla mano, ricorda Federalberghi, nel 2019 i turisti russi che hanno scelto il nostro Paese come meta per la propria vacanza sono stati 5,8 milioni ed hanno speso nei nostri confini 984 milioni di euro, pari al 2,2% della spesa dei viaggiatori stranieri in Italia.
Per il rilancio del settore Gualtieri ha chiesto un tavolo pur precisando che "il tema del comparto turismo a Roma è solo quello di misure di sostegno" ma "siccome si parla del 15 % del Pil della Capitale del Paese deve essere una priorità per tutte le Istituzioni".
Disponibile al tavolo anti crisi il ministro Andrea Orlando. E Garavaglia spera che il superamento dello stato d'emergenza attragga nuovamente i turisti. Ma ora sul settore grava l'incognita Ucraina.