Agricoltori, due fondi contro la crisi: latte e mele hanno accantonato un patrimonio di oltre 20 milioni di euro
Forti agevolazioni europee e sostegni anche dal tavolo della Provincia per aiutare frutticoltori e allevatori alle prese con la crisi innestata dai rincari delle bollette e delle materie prime
AGRICOLTURA "La metà delle aziende rischia di chiudere"
TRENTO. Frutticoltori e allevatori trentini alle prese con la crisi innestata dai rincari delle bollette e delle materie prime, hanno a disposizione uno strumento che potrebbe mitigare i cali di reddito. Si tratta di due fondi mutualistici denominati Ist Mela e Ist Latte che sono stati attivati nel 2019 ma che finora non hanno ancora liquidato alcuna somma. A breve, poi dovrebbero arrivare risorse anche dalla Provincia.
«I due fondi mutualistici sono stati i primi in Italia ad essere stati attivati contro quelle che devono essere definite come drastiche riduzioni dei redditi - spiega Marica Sartori, direttrice di Codipra, il consorzio di difesa degli agricoltori - e sono misure previste all'interno delle politiche agricole comunitarie».
Muovendosi appunto in ambito comunitario, il meccanismo prevede un forte intervento pubblico, pari al 70% della spesa sostenuta da un singolo agricoltore. «Se un agricoltore investe un euro nel fondo - sintetizza Marica Sartori - con il contributo si arrivano a depositare sul fondo 3,33 euro. Funziona grossomodo come una cassa comune, dove si attinge nei momenti di drastiche riduzione del reddito degli imprenditori».
Il concetto di drastica riduzione è codificato in non meno del del 20% rispetto ai redditi dell'anno precedente. Una situazione che richiama purtroppo da vicino quella attuale, dove i rincari di energia, materie prime e fertilizzanti ed altro ancora possono pesare tanto sui margini degli imprenditori agricoli. Tra i due fondi, quello al momento più consistente è il fondo Ist Mela che ha visto finora circa duemila adesioni per un patrimonio raccolto superiore ai 17 milioni. Ist Latte ha invece assommato finora possibili risorse per 3,4 milioni attraverso il coinvolgimento di 150 aziende che però rappresentano circa un terzo della produzione di latte nella nostra provincia.
Come detto, intervengono nel caso di drastica riduzione del reddito che può essere provocata dalla lievitazione dei costi di produzione, da eventi straordinari come è la guerra in corso tra Russia e Ucraina, ma anche nel caso in cui una produzione elevatissima a livello internazionale produca un calo dei prezzi. Non tutti gli operatori però si sono cautelati con questi strumenti. «Solitamente - precisa la direttrice di Codipra - a partecipare sono le realtà più strutturate, quelle che corrono i rischi maggiori di un calo di reddito nel caso di eventi imprevedibili».
Per scattare, gli indennizzi devono però attendere la definizione dei conti dell'anno. Per questo motivo il supporto ai problemi attuali non può essere immediato. Però la prospettiva di ottenere liquidità anche un po' più avanti può rappresentare un sostegno per le aziende agricole interessate.
Secondo Marica Sartori, sarà entro giugno che si conoscerà nel dettaglio la situazione. Intanto, è stata chiesta la possibilità di intervenire su alcuni ambiti per il confronto tra 2019 e 2020, quando in linea generale l'automatismo per l'erogazione dai fondi non era scattato. A breve però, come anticipato giovedì su Economia & Innovazione dall'assessora provinciale Giulia Zanotelli, potrebbero arrivare altri sostegni che potrebbero scongiurare la chiusura di alcune aziende in crisi.
Nell'ambito del tavolo convocato dalla Provincia e che, oltre allo stesso Codipra, ha coinvolto anche Cooperazione, Federazione allevatori, organizzazioni dei produttori ed altri soggetti, si sta arrivando al dunque. Si pensa infatti di definire un intervento strutturato per la gestione del rischio che potrebbe alleviare la situazione attuale. «Gli agricoltori - si limita a dire Marica Sartori - potranno contare sicuramente su un aiuto».