Riciclaggio e terrorismo, 8 milioni sospetti: solo il Veneto ci batte per le operazioni bancarie dubbie
A pesare nel 2022 è stato soprattutto il dato dell'Alto Adige che ha visto salire le segnalazioni da 560 a 717 (+28,03%), mentre in Trentino la crescita è stata del 2,07%, con le operazioni sospette aumentate da 529 a 540
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TRENTO. Non c'è dubbio che Trentino e Alto Adige siano territori ricchi rispetto alla media italiana. Il problema è che questi territori sono anche quelli dove le operazioni bancarie e finanziarie sospette, legate ad esempio a riciclaggio, commercio di armi e terrorismo, hanno i valori maggiori in Italia dopo il Veneto. Inoltre, queste operazioni sospette sono in continua crescita.
A tracciare un andamento che desta sicuramente preoccupazione è l'Uif, l'Unità di informazione finanziaria che fa riferimento alla Banca d'Italia, pur funzionando come soggetto autonomo al pari di tante realtà "gemelle" presenti in tutti gli stati europei. In sostanza, l'Unità raccoglie le segnalazioni in arrivo dalle banche, dagli uffici postali, da tutti i soggetti che sono chiamati a far circolare denaro sul territorio nazionale, ma che devono anche evidenziare situazioni dubbie.
Già lo scorso luglio l'Uif aveva presentato i primi rilevamenti riferiti al primo semestre dell'anno, sottolineando come tra gennaio e giugno si fosse verificato un incremento di segnalazioni di operazioni sospette, nella misura del 15,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un anno, va ricordato, che era già stato da record.
A pesare nel 2022 è stato soprattutto il dato dell'Alto Adige che ha visto salire le segnalazioni da 560 a 717 (+28,03%), mentre in Trentino la crescita è stata del 2,07%, con le operazioni sospette aumentate da 529 a 540. A preoccupare ulteriormente, come spiegato all'inizio, sono i volumi delle operazioni sospette segnalate perché in regione toccano un valore medio di 6.449 euro. Un valore secondo solo a quello registrato in Veneto, dove si arriva ai 6.972 euro e molto più alto rispetto alla media nazionale che si ferma a 5.350 euro.
Due i dati che possono far temere su queste basi. Il primo è che se il Trentino Alto Adige raccoglie il 2% delle segnalazioni complessive nel Paese, il valore delle stesse è pari al 2,4% del valore totale nazionale. Il secondo dato, invece, è quello che ipotizza il volume complessivo delle operazioni sospette, che si ottiene moltiplicando il loro numero per il valore medio. Si arriva così a ben 8,1 milioni in sei mesi che potrebbero essere finiti all'attenzione delle autorità che lottano contro riciclaggio, terrorismo o altri movimenti di denaro al di fuori della legalità.
Complessivamente, nel primo semestre del 2022 la Uif ha ricevuto in tutta Italia 74.233 segnalazioni di operazioni sospette, in aumento rispetto a quelle pervenute nel periodo corrispondente del precedente anno (+5,9%). In questo modo, a livello nazionale, si è tornati all'andamento rilevato nel triennio 2018-20. Il maggiore contributo all'incremento delle segnalazioni è riferibile agli operatori bancari e postali che, dopo due anni di continua riduzione, hanno aumentato l'incidenza al 58,1% (56,0% nel primo semestre 2021).
Il comparto finanziario non bancario ha invece registrato una contrazione nel numero di segnalazioni inoltrate. Tra i segnalanti appartenenti al comparto non finanziario, il contributo segnaletico più elevato è ascrivibile ai prestatori di servizi di gioco, a cui è riferibile il 6,6% delle segnalazioni del semestre.
Nel periodo considerato l'Unità ha complessivamente analizzato e trasmesso agli organi investigativi 72.658 segnalazioni (+5,6% rispetto allo stesso periodo del 2021) e ha adottato 19 provvedimenti di sospensione per un valore di complessivi 3,4 milioni di euro.
Dai dati emerge inoltre, rispetto al secondo semestre 2021, un consistente aumento degli importi complessivi dei versamenti e dei prelevamenti (rispettivamente +12,1 per cento e +11,3 per cento), in linea con il rafforzamento della crescita dell'economia italiana nella primavera.