Non si trovano camerieri e cuochi: per la stagione invernale le aziende cercano 1.060 addetti anche senza titolo
La percentuale di nuovi ingressi aperti anche ai non diplomati è del 48,4 per cento contro il 12,6 per cento del periodo pre-pandemia, quando le imprese richiedevano per l'87 per cento delle posizioni aperte almeno il diploma o la qualifica professionale
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TRENTO. Il sistema produttivo trentino avrà bisogno di circa 800 lavoratori in meno a novembre rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. È la stima prodotta dall'indagine Excelsior realizzata da Unioncamere e resa nota dalla Camera di Commercio di Trento. Secondo le stime saranno 5.120 i nuovi ingressi previsti dalle imprese trentine in questi giorni, in calo rispetto allo stesso periodo del 2021.
C'è da dire che il riferimento è al periodo in cui l'economia, dopo la crisi del Covid stava riprendendo vigore e in cui le assunzioni avevano ripreso a crescere in modo sostenuto.
Sul mercato del lavoro in questo momento di avvio della stagione invernale alle porte, a tirare è soprattutto il settore del turismo-ristorazione con la richiesta di 1.730 addetti. In particolare si cercano cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici (1.060).
Come nei mesi scorsi, la difficoltà di reperimento per queste figure si mantiene alta (53 per cento), in particolare per la mancanza di candidati, circostanza che spinge probabilmente le imprese a ridurre il livello di competenza richiesto per lo svolgimento della mansione e ad estendere la ricerca anche ai candidati che non possiedono alcun titolo di studio (solo scuola dell'obbligo).
La percentuale di nuovi ingressi aperti anche ai non diplomati è infatti del 48,4 per cento contro il 12,6 per cento del periodo pre-pandemia, quando le imprese richiedevano per l'87 per cento delle posizioni aperte almeno il diploma o la qualifica professionale.