Assunzioni in calo in Trentino, sindacati: «Retribuzioni troppo basse e precariato elevato»
Se il mercato del lavoro sta rallentando, il saldo occupazionale resta positivo. Cgil, Cisl e Uil: «Questo dimostra la tenuta del nostro tessuto economico pur a fronte della riduzione delle assunzioni. Bene il dato sulle stabilizzazioni, resta eccessivo il ricorso a forme contrattuali precarie»
IL REPORT Sempre più poveri in Trentino: raddoppiati in cinque anni
TRENTO Gli invisibili in città dormono anche sotto i ponti
CARITAS Trentino tra le aree con più alta incidenza di nuovi poveri
TRENTO. In provincia di Trento le assunzioni sono in calo, ma il saldo occupazionale è positivo. Lo riferiscono i sindacati Cgil, Cisl e Uil del Trentino, sulla base dei dati sul mercato del lavoro riferiti a maggio e ai primi cinque mesi dell'anno dell'osservatorio di Agenzia del lavoro.
«Il saldo positivo dimostra la tenuta del nostro tessuto economico pur in un generale quadro di rallentamento, che si riflette nella riduzione delle assunzioni. Positivo è anche il dato sulle stabilizzazioni, mentre resta ancora eccessivo il ricorso a forme contrattuali precarie per le nuove assunzioni», dicono Maurizio Zabbeni, Lorenzo Pomini e Walter Largher che per le tre sigle sindacali seguono le politiche del lavoro. Per i sindacati l'elemento di maggiore criticità resta la qualità dell'occupazione.
«Sul nostro territorio - affermano i tre sindacalisti - le retribuzioni sono le più basse del nordest e questo è un dato negativo, così come esiste un problema di precarietà soprattutto per giovani e donne».