Trento, in centro i "nuovi" turisti: meno tedeschi, tanti americani
Arrivi anche da Australia e Nuova Zelanda: anche Ferragosto ha indicato che sono in atto delle variazioni nella tipologia di ospiti che arrivano nel capoluogo
NUMERI Il turismo trentino soffre: meteo e inflazione frenano la montagna
TRENTO. Se fuori dal centro città i numeri sono stati da tutto esaurito, il Ferragosto nel capoluogo, per i ristoratori, è stato decisamente più tranquillo. Afflussi che, tuttavia, ovviamente hanno toccato picchi positivi, ma è chiaro che la combinazione di diversi fattori - tra cui la grigliata classica con amici e famigliari ed anche il gran caldo che ha caratterizzato questo 15 agosto - ha spinto i clienti a scegliere mete più "esterne" e fresche. Dunque, chi è rimasto nel centro storico e dintorni? Turisti, soprattutto, ma anche qualche famiglia che da Trento, in questo periodo, non ha molta voglia di spostarsi.
Così, tra una visita ai monumenti e qualche passeggiata nelle vie principali, qualcuno ha comunque fatto capolino all'interno di locali e ristoranti.
«Le strutture più alte sono andate verso il tutto esaurito, mentre in città abbiamo riscontrato un Ferragosto più "morbido" - ha spiegato Federico Rigotti, non solo titolare della Ca' Dei Gobj ma anche vicepresidente della Fiepet Confesercenti - C'è anche chi ha scelto di tenere chiuso, ma tutto sommato chi è rimasto aperto non può dire di aver avuto un 15 agosto negativo, anzi. I numeri sono stati buoni, poi il calo è fisiologico anche perché in centro sono rimasti soprattutto i turisti. Chi ha visitato musei e castelli poi ha deciso di venire da noi e devo ammettere che, quest'anno, personalmente, ho riscontrato provenienze mai viste: ho avuto clienti neozelandesi, australiani, tanti americani, poi spagnoli e francesi, mentre si è registrata una diminuzione dei tedeschi. Non dimentichiamoci inoltre della classica grigliata di questa giornata, che ha portato le persone lontane dai ristoranti, soprattutto quelli del centro. Ci sono stati diversi fattori ma, complessivamente, abbiamo avuto un buon Ferragosto».
Parole alle quali si sono aggiunte quelle del numero uno della categoria, Massimiliano Peterlana, che ha posto l'attenzione anche su altri elementi: «Sappiamo tutti che il bel tempo a Ferragosto significa "città deserta". Quindi il fattore meteo incide sulle presenze e questa è la prima certezza. Poi non dobbiamo dimenticare la generale diminuzione dei turisti, soprattutto se compariamo quest'anno al 2022, in cui l'estate è stata eccezionale ma perché uscivamo da una pandemia e la possibilità di spesa era molto maggiore. Se facciamo riferimento invece al 2019, i dati delle nostre attività sono in linea e dunque positivi. Ci sono poi altri elementi, come l'aumento dei tassi di interesse, della benzina e dei costi in generale, che mettono in difficoltà i clienti. Infine, il cambio dei mercati: meno tedeschi, ma provenienze da Paesi che prima ci conoscevano meno».