Affitti brevi, arriva il codice identificativo: sanzioni per chi non sarà in regola
Il nuovo Cin riguarda gli appartamenti turistici o comunque destinati ad affitti brevi: fino a 8 mila euro di multa per chi non lo possiede o non lo espone
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ROMA. Via libera della commissione Bilancio del Senato all'emendamento dei relatori al decreto anticipi che introduce il Codice identificativo nazionale (Cin) per gli affitti turistici o affitti brevi, con le relative sanzioni (fino a 8mila euro) per chi non lo possiede o non lo espone. Viene invece circoscritto, con l'ok ad un subemendamento a prima firma Ronzulli (Fi), l'obbligo di dotare l'immobile affittato dei requisiti di sicurezza come estintori e rilevatori di gas: spetterà solo ai locatori "che gestiscono nelle forme imprenditoriali".
Non passa invece la proposta contenuta nello stesso subemendamento di destinare le eventuali maggiori entrate dall'emersione dal nero al Fondo per la riduzione delle tasse.
L'anticipo della manovra si avvia dunque spedito verso il via libera finale. Il decreto collegato alla legge di bilancio, che stanzia una serie di spese o 'anticipi' per l'anno prossimo, chiude l'esame degli emendamenti in commissione Bilancio al Senato con una serie di modifiche che, tra l'altro, ammorbidiscono la stretta sugli obblighi per chi affitta casa ai turisti e salvano i mutui agevolati dei bancari incappati nelle norme dei fringe benefit. Sono serviti tre giorni di voto ai senatori della commissione Bilancio per vagliare tutti gli emendamenti al provvedimento che ha anche riassegnato al gruppo Toto la concessione delle autostrade laziali e abruzzesi A24 e A25, chiudendo per sempre un contenzioso che sarebbe costato allo Stato diversi miliardi.
Una scelta condivisa sia dalla maggioranza che dall'opposizione. Tra le novità più rilevanti ci sono le nuove disposizioni per gli affitti brevi. La maggioranza ha voluto e approvato il Codice identificativo nazionale (Cin) per gli affitti turistici o affitti brevi, con le relative sanzioni (fino a 8mila euro) per chi non lo possiede o non lo espone. Ha invece circoscritto, con l'ok ad un subemendamento a prima firma Ronzulli (Fi), l'obbligo di dotare l'immobile affittato dei requisiti di sicurezza come estintori e rilevatori di gas: spetterà solo ai locatori "che gestiscono nelle forme imprenditoriali". Un sospiro di sollievo lo tirano anche i bancari: una modifica al dl anticipi risolve la questione dei mutui a tasso agevolato concessi ai dipendenti bancari, penalizzati poi dalle norme sui fringe benefit.
Da ora cambia il metodo di calcolo per la soglia dei benefit: si prenderà in considerazione il tasso in vigore al momento della stipula o alla data di scadenza di ciascuna rata e non più quello dell'anno in corso. Dopo l'Iva ridotta sugli integratori alimentari e azzerata per gli interventi estetici curativi, spunta invece una tassa sui prodotti aromatizzanti per le e-cig che, dal primo maggio 2024, potrebbero essere equiparati ai prodotti da inalazione senza combustione contenenti nicotina. Tra le altre cose, arriva poi la proroga di un anno del 5 per mille per le Onlus, più fondi per i disabili nel trasporto pubblico locale, gli aiuti ai piccoli Comuni per l'accoglienza dei minori, la riforma del fondo di garanzia delle Pmi e il sostegno agli alluvionati in Toscana. Insufficiente per il Pd che considera gli aiuti alla regione "ridicoli".
L'opposizione critica anche la situazione "surreale" secondo il capogruppo del M5S al Senato, Stefano Patuanelli, dei relatori che prima presentano e poi ritirano un emendamento su Sace sollecitato dal governo. Claudio Borghi della Lega, relatore del decreto, ridimensiona la questione e spiega che "l'importante è fare le cose bene", quindi niente di strano se la maggioranza si prende più tempo e ripresenta la misura nel prossimo provvedimento. Il dl anticipi attende solo il via libera formale della commissione Bilancio in Senato martedì, e quello dell'Aula il giorno dopo. Il faro si sposterà poi tutto sulla manovra e già nei primi giorni della settimana potrebbe essere necessario un confronto tra i partiti della maggioranza per fare il punto sulle possibili modifiche e le relative coperture.