Previdenza: in Trentino Alto Adige le pensioni delle donne valgono la metà
In regione il 66% degli assegni pensionistici erogati alle donne è inferiore ai 1.000 euro, mentre "solo" il 26% degli uomini deve accontentarsi di simili importi. Il 37% dei pensionati maschi gode di pensioni superiori ai 2.000 euro, mentre solo l'8% delle pensioni corrisposte alle pensionate arriva a questi importi
CGIA DI MESTRE Più pensioni che stipendi
TRENTO. Le pensioni di vecchiaia delle donne in Trentino-Alto Adige risultano quasi dimezzate rispetto a quelle degli uomini. Secondo gli ultimi dati dell'Osservatorio statistico dell'Inps si parla di 946 euro contro 1.761 euro. In regione il 66% degli assegni pensionistici erogati alle donne è inferiore ai 1.000 euro, mentre "solo" il 26% degli uomini deve accontentarsi di simili importi. Il 37% dei pensionati maschi gode di pensioni superiori ai 2.000 euro, mentre solo l'8% delle pensioni corrisposte alle pensionate arriva a questi importi.
Se ne è parlato a Trento in occasione della decima edizione dell'Equal Pension Day, iniziativa organizzata da Pensplan Centrum spa in collaborazione con i responsabili politici della Regione, le Commissioni per le pari opportunità e i consiglieri di parità delle due Province autonome.
La situazione - si legge in una nota - non diventa più rosea guardando i dati del settore pubblico, dove la pensione media percepita dalle donne è il 48% in meno rispetto a quella dei colleghi maschi in Trentino e il 49% in meno in Alto Adige. La presidente di Pensplan centrum spa Johanna Vaja ha ricordato che "Pensplan centrum si rivolge da anni alle donne con campagne di informazione e sensibilizzazione con l'invito a pensare per tempo al proprio futuro".
Lo squilibrio sulle pensioni, ha specificato la componente del cda dell'Inps Marialuisa Gnecchi, nasce dalle discriminazioni di genere in ambito lavorativo.
"Ancora i lavori di cura domestici e familiari sono svolti dalle donne, un primo passaggio culturale importante sarà la conquista di congedi paritari, in modo che le responsabilità familiari siano realmente condivise e nelle aziende e nel mondo del lavoro tutto si capisca che le donne sono una ricchezza e un volano che favorisce l'occupazione e la creazione di servizi, un aumento automatico del Pil", ha affermato Gnecchi.