Cgil: manovra provinciale inefficiente e iniqua. "Vuoto su salari, sviluppo e innovazione"
Il segretario trentino, Andrea Grosselli, ha espresso un giudizio fortemente negativo sulla legge di bilancio della giunta Fugatti. Fra le richieste del sindacato, azioni per il rilancio della contrattazione collettiva di prossimità, il recupero del potere d'acquisto, aumenti retributivi per i giovani
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TRENTO - Il segretario della Cgil del Trentino, Andrea Grosselli, ha espresso un giudizio negativo alla manovra di bilancio della Giunta provinciale di Trento. Il parere - si apprende - è stato esposto nell'ambito dell'audizione della prima commissione del consiglio provinciale. Grosselli ha definito la manovra "economicamente inefficiente, finanziariamente non sostenibile e socialmente iniqua".
"In questa manovra finanziaria non è stata assunta alcuna misura legata alla questione salariale, né provvedimenti utili a sostenere lo sviluppo e l'innovazione del sistema economico provinciale, insieme al rilancio della contrattazione collettiva di prossimità, al recupero del potere d'acquisto di chi lavora in settori poveri, all'aumento dei salari dei giovani, alla riduzione del gender 'pay gap' che colpisce l'occupazione femminile", ha sottolineato Grosselli.
Il segretario sindacale ha proposto di rivedere in chiave selettiva gli sgravi Irap, sulla scia di quanto fatto in provincia di Bolzano, di inserire un salario essenziale provinciale per arginare il lavoro povero, indicizzare l'Icef all'inflazione.
Inoltre si chiedono misure di sostegno alle imprese per aumentare produttività e competitività, modificare la legge di stabilità adottando una misura simile a quella prevista in Alto Adige per aumentare con risorse provinciali le pensioni minime e prestare attenzione alla sanità pubblica, alla conciliazione e alle politiche del lavoro.