Economia / L’allarme

Più che i dazi preoccupa il caro energia: per le imprese un danno da 14 miliardi. I dati trentini

Nel dettaglio la nostra regione si posiziona all'undicesimo posto nella graduatoria nazionale dei rincari, con un aumento percentuale in linea con la media del Nord (19,3%)

TRENTO. Gli imprenditori italiani stanno manifestando una crescente preoccupazione, non solo per gli effetti deleteri che l’introduzione dei dazi imposta dall'amministrazione Trump potrebbe avere sulle nostre esportazioni, ma soprattutto per l'impennata dei costi energetici che rischiano di arrecare un danno economico all'intero sistema imprenditoriale italiano. Se quest’anno il prezzo medio del gas dovesse attestarsi sui 50 euro al MWh, l’Ufficio studi della Cgia stima un aggravio rispetto l’anno scorso di 14 miliardi di euro.

Inoltre, è importante considerare – spiega la Cgia di Mestre – che il combinato disposto di queste due problematiche potrebbe addirittura condurre l'economia italiana verso una fase di stagflazione. Qualora tale scenario dovesse materializzarsi, ci troveremmo di fronte a una situazione particolarmente critica.

Il Trentino-Alto Adige si prepara ad affrontare aumenti dei costi energetici per 359 milioni di euro nel 2025 rispetto al 2024, con una crescita del 19,3%. Un dato che, pur significativo, risulta tra i più contenuti del Nord Italia. Le stime dell'Ufficio studi della Cgia mostrano infatti che mentre la regione alpina vedrà i propri costi salire da 1,858 a 2,217 miliardi, altre realtà territoriali subiranno impatti ben più pesanti: la Lombardia dovrà sostenere un aggravio di 3,2 miliardi, l'Emilia-Romagna di 1,6 miliardi e il Veneto di 1,5 miliardi.

Nel dettaglio, il Trentino-Alto Adige si posiziona all'undicesimo posto nella graduatoria nazionale dei rincari, con un aumento percentuale in linea con la media del Nord (19,3%).

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