Edilizia, aumento di 210 euro per oltre un milione di lavoratori
L'aumento sarà distribuito in tre tranche: la prima di 93,60 euro entrerà in vigore dal primo febbraio 2025, seguita da due rate da 58,50 euro ciascuna, previste per il primo marzo 2026 e il primo marzo 2027. Questo incremento rappresenta un recupero inflattivo dell'11% e un aumento sui minimi del 18%, configurandosi come una delle più significative rivalutazioni salariali degli ultimi anni nel settore
TRENTO. È stato siglato nella notte un accordo storico per il settore dell'edilizia italiano che porterà a un significativo aumento salariale per oltre un milione di lavoratori. Il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro, firmato dai sindacati FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil e dalle parti datoriali Ance, Legacoop, Confcooperative e Agci, prevede un incremento medio di 210,60 euro al secondo livello per gli operai qualificati.
L'aumento sarà distribuito in tre tranche: la prima di 93,60 euro entrerà in vigore dal 1° febbraio 2025, seguita da due rate da 58,50 euro ciascuna, previste per il 1° marzo 2026 e il 1° marzo 2027. Questo incremento rappresenta un recupero inflattivo dell'11% e un aumento sui minimi del 18%, configurandosi come una delle più significative rivalutazioni salariali degli ultimi anni nel settore.
Il nuovo contratto, che avrà validità fino al 30 giugno 2028, non si limita solo all'aspetto economico. Le parti si sono impegnate a definire entro il 28 febbraio 2025 diverse questioni ancora aperte, tra cui il catalogo formativo nazionale, la sorveglianza sanitaria e la denuncia unica edile.
Particolare rilevanza assume l'attenzione alla lotta contro il lavoro irregolare, con l'introduzione di nuovi strumenti di controllo e semplificazione attraverso la denuncia unica e l'F24. I sindacati hanno sottolineato come questo accordo rafforzi il principio di equivalenza dei contratti nel settore, escludendo qualsiasi forma di dumping contrattuale e garantendo parità di diritti e salari per tutti i lavoratori.