Torna Carlo Conti: «Voglio regalare un po' di allegria»

di Emanuela Castellini

«Sono convinto che si debba mettere il cuore nel mestiere che si fa, senza dimenticare mai che il pubblico è sovrano. Per questo, con spirito di speranza cercherò di regalare un po’ di allegria e divertimento: c’è voglia di tornare alla normalità», dice Carlo Conti, «l’artigiano dello spettacolo», come si definisce il conduttore toscano, che si rimette in gioco con il nuovo programma Top dieci, su Raiuno da domenica 14 giugno (ma solo per questa prima puntata, nelle successive andrà in onda il venerdì) per quattro prime serate. Intanto rivela che il Primo settembre i Music Awards si faranno sempre in diretta dall’Arena di Verona, anche se al momento sta studiando le diverse modalità di partecipazione dei cantanti premiati. Ed è già al lavoro per «Tale quale show» che aprirà i battenti a fine dell’estate con tanti personaggi dall’ugola d’oro.

Carlo, il format della trasmissione è scandinavo. Come l’avete riadattato? Nell’originale c’era il pubblico, i balletti e tanti cantanti che si esibivano dal vivo.
E adesso?

Abbiamo dovuto per forza modificarlo perché con il contenimento sociale in atto dovremo stare distanziati e per avere l’orchestra live non sarebbe bastato lo studio. Saranno due le squadre di volti noti pronte a sfidarsi sulle classifiche italiane degli ultimi sessant’anni - i capitani della prima puntata saranno Massimo Ranieri e il ct della nazionale Roberto Mancini. Con loro Nino Frassica, Flavio Insinna, Maria Chiara Giannetta da una parte, mentre dall’altra: Christian De Sica, Alessandro Siani e Serena Autieri -. Soprattutto ci sarà grande entusiasmo nel fare intrattenimento in un modo così inedito. E così giocheremo su tutto con le classifiche più curiose: dai musei più visitati nel 2019, agli oggetti più “rubati” negli hotel, alle canzoni più ascoltate, ai mestieri più diffusi nel 1960 e nel 2018 e avremo anche un gioco per i social».

Come ha vissuto il lockdown?

«Mi reputo un privilegiato perché ho vissuto questi settanta giorni di blocco a Firenze con mia moglie e mio figlio in una casa dignitosa con un giardino che mi ha permesso anche di abbronzarmi. Certo, l’immagine di Papa Francesco da solo sul sagrato in Piazza San Pietro, le bare che venivano portate via sui camion dell’esercito, il presidente Mattarella solo davanti all’Altare della Patria il 25 aprile scorso, la fatica del personale sanitario, il dolore dei parenti, sono immagini che resteranno indelebili nella mente. Ma sono speranzoso e ce la faremo a ripartire».

La sua classifica delle seccature?

(ride): «Sono un uomo tranquillo e tutto mi scivola addosso. Quello che davvero non sopporto è la maleducazione, la mancanza di rispetto nel lavoro, la disonestà e la prova degli abiti per i miei show: tant’è che non ingrasso e non dimagrisco così metto sempre i soliti completi...»

Invece, da patito di musica, la sua classifica?

«Al primo posto metto i Pink Floyd con "The dark side of the moon", poi "Immagine" di John Lennon e "The carpet crawlers" dei Genesis. Tra gli italiani Lucio Battisti».

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