Bob Dylan ryhtm'n blues a Milano regala una prima
(ANSA) - MILANO, 04 LUG - Un pianoforte, luci rosse, cinque musicisti tutti vestiti di nero: a Bob Dylan basta l'effetto speciale della sua voce - che a 82 anni e' diventata piu' profonda e ancora piu' graffiante - per dare al pubblico del Tam - teatro degli Arcimboldi di Milano un grande spettacolo nella prima delle cinque tappe italiane del suo Rough and Rowdy Ways tour, iniziato nel 2021 per presentare il suo ultimo album. Mai alla ricerca degli applausi, pronto a riprendere a suonare appena finisce ciascuno dei brani nella scaletta, Bob arriva sul palco al buio e si siede al pianoforte al centro della scena, intorno a lui i suoi cinque musicisti (alla chitarra Bob Britt e Dough Lancio; al basso e contrabbasso Tony Garnier, alla batteria Jerry Pentecost e a violino e mandolino Donnie Herron). Bastano le prime note di Watching the River Flow, brano del 1971, e l'atmosfera diventa subito rhythm'n blues, una direzione confermata dall'arrangiamento di Most Likely You Go Your Way and I'll Go Mine del 1966. Primo dei brani del nuovo album e' I Contain Multitudes che e' l'occasione per un assolo al pianoforte che manda in visibilio il pubblico, dove siedono vicini fans storici con magliette dei tour passati, con nel curriculum anche 500 dei suoi concerti, e adolescenti alla prima esperienza Dylaniana. Tutto il movimento di Dylan, in completo nero con inserti dorati sulla giacca e lungo i pantaloni, e' quello: alzarsi dallo sgabello del pianoforte e risedersi. Ma basta. Sono sufficienti le le prime note di False Prophet per far battere le mani a tutti a tempo, accompagnamento per cui il premio Nobel in italiano dice il suo 'grazie'. E si diverte e fa divertire. Forse anche per questo 'regala' un brano mai eseguito prima a questo pubblico, suonando una canzone in piu' delle usuali 17: Bad Actor del cantante country Merle Haggard, unica concessione alle cover insieme a Not Fade Away dei Grateful Dead, momento di vero rock. Tutti a scandire il ritmo anche al nuovo arrangiamento di When I Paint My Masterpiece del 1967, prima di Black Rider . Tocca alle note d'amore con My Own Version of You. Ci sono tutte le nove canzoni del nuovo album: Mother of Muses esalta la voce sofferente di un vero cantastorie, Goodbye Jimmy Reed fa battere le mani a tutti con il suo ritmo. Ma e' con il classico Every Grain of Sand e il suo assolo di armonica che Bob Dylan fa alzare tutti in piedi ed applaudire. Lui si allontana dal piano, saluta con la mano sorridendo per un minuto e se ne va. Il pubblico esce soddisfatto, si fa togliere i cellulari dalle custodie bloccate in cui aveva dovuto farlo inserire prima dello spettacolo che e' per suo volere 'Phone free' e si accontenta alla fine di fotografare le magliette di Dylan vendute fuori dal teatro, perche' per una volta basta la musica. (ANSA).