Cinema: Genovese, il tema del mio film è la speranza
(ANSA) - PERUGIA, 26 GEN - "Dire che 'Il primo giorno della mia vita' è un film che parla del suicidio è vero solo in parte. Il tema del film è la ricerca della rinascita, della speranza della vita. Per raccontare ciò si può partire da tanti punti di vista e in questo film si parte dall'estremo: raccontare la vita attraverso la morte". A parlare è il regista Paolo Genovese che mercoledì sera è intervenuto a Terni per l'anteprima del suo film "Il primo giorno della mia vita", che vede nel proprio cast fra gli altri Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Margherita Buy, Sara Serraiocco e Vittoria Puccini. "Il suicidio - ha osservato, parlando con i giornalisti - è comunque un tema importante perché è un tabù della nostra cultura, sociale e religioso. Qualsiasi tipo di 'mal di vivere', di malessere che può portare a decisioni estreme, può essere affrontato in tanti modi ma uno di questi, molto importante, è parlarne. Il fatto di parlare, di esternare e tirare fuori è il primo passo per affrontare il problema. Tutto ciò è liberatorio anche per il pubblico, come ho riscontrato direttamente". La pandemia ha modificato il rapporto cinema-pubblico? "E' stata un acceleratore - ha affermato Genovese - ma non può diventare un alibi. Tutto ciò è normale perché questo è il progresso: Dvd e Vhs sono scomparsi, così come i negozi tipo Blockbuster. C'è un'evoluzione fisiologica nelle modalità di fruizione e quindi anche nell'audivisivo: oggi ci sono le piattaforme che non vanno affatto demonizzate, sono una risorsa per l'industria cinematografica e danno la possibilità di avere a casa migliaia di film. Una modalità di fruizione comunque molto diversa dal cinema che resta una magia: regalarsi due ore per farsi raccontare una storia, è un'esperienza unica". "Cosa consiglio ai giovani che vogliono lavorare nel cinema? E' un mondo complesso, fatto di tante professionalità. Da quelle attoriali, regia, sceneggiatura, ai tecnici, fotografia, montaggio e così via. La prima cosa importante è chiarirsi le idee e capire fra le diverse professionalità del cinema, qual è quella che ti fa battere il cuore. Poi questo lavoro lo si fa se si ha una grande passione. Il percorso è scuola e quindi pratica, perché si deve stare sul campo". "Ho scelto di presentare il mio film in Umbria - ha inoltre spiegato Genovese - anche per ragioni di affetto: Perugia, Terni, poi io sono a Todi (ha un casale a San Damiano, ndr.), ed è giusto che le attività di Umbria Film Commission vengano divise sui territori. Da qui la decisione di un'anteprima a Terni". "L'anteprima al Cinema Politeama Lucioli di Terni dell'ultimo film del regista Paolo Genovese corona l'impegno che negli ultimi anni ha visto la Regione Umbria, anche attraverso Umbria Film Commission di cui Genovese è presidente, farsi promotrice di azioni finalizzate a rilanciare la presenza del cinema nella nostra regione": è in sintesi il messaggio lanciato dalla Regione Umbria alla conferenza stampa organizzata a margine della proiezione in anteprima del film "Il primo giorno della mia vita", organizzata da Umbria Film Commission in collaborazione con Medusa Film. (ANSA).