Cinema su Rai, da House of Gucci a film dossier di Sciarelli
(ANSA) - ROMA, 18 SET - Grandi film internazionali su Rai 1 come House of Gucci di Ridley Scott o fra i titoli italiani la commedia Bla Bla baby di Fausto Brizzi; la saga di Creed, Freaks out di Gabriele Mainetti e Diabolik dei Manetti Bros su Rai 2; protagonisti da Oscar come Anthony Hopkins per The Father e Jessica Chastain con Gli occhi di Tammy Faye su Rai 3, dove approderanno anche i film dossier in prima serata, legati all'attualità, con l'introduzione e l'approfondimento di Federica Sciarelli (si partirà da Caivano attraverso 'Fortuna' con Valeria Golino). Il debutto sull'ammiraglia Rai della miniserie di Marco Pontecovo Alfredino - Una storia italiana con Anna Foglietta e Il ritorno di successi come Morgane detective geniale, con la terza stagione al via il 19 settembre in prima serata; ma anche le serie action su Rai 2 da Ncis a Swat. Sono fra i punti principali della stagione autunnale Rai nella programmazione di film, serie di successo e documentari d'autore, con nell'anno circa 20mila ore di programmazione, proposta dalla Direzione Cinema e Serie Tv. "Il cinema - spiega il direttore direttore Cinema e Serie TV Adriano De Maio - fa da didascalia alla nostra vita. La programmazione non va fatta solo pensando all'audience, ma per far ragionare e dare un contributo". Sotto i riflettori anche approfondimenti e omaggi: dalla retrospettiva Bread and Brexit su Ken Loach (Rai 5), alla maratona di film il 3 ottobre su Rai Movie per la giornata in memoria delle vittime dell'immigrazione; passando per Fortpasc di Marco Risi in prima serata il 21 settembre su Rai 3 dedicato a Giancarlo Siani e Bellissima il 23 settembre, a 50 anni dalla morte di Anna Magnani. Grande spazio su tutte le reti al cinema italiano: "E' una strategia da sempre della Rai" spiega De Maio. In programma, fra gli altri, in prima serata su Rai 3, i pluripremiati Settembre di Giulia Steigerwalt, e Il bambino nascosto di Roberto Andò. L'approdo di House of Gucci su Rai 1 rimanda alla polemica sulle icone italiane interpretate da attori stranieri. "Non sono d'accordo con Favino - Commenta De Maio - questa è l'opera di un maestro del cinema e ricordiamo il ruolo fondamentale per questi film dei nostri doppiatori". (ANSA).