Fabio chiede suicidio assistito: sindaco, "farei come lui"
(ANSA) - ANCONA, 18 MAG - "Comprendo Fabio, probabilmente se fossi nella stessa situazione chiederei la stessa cosa. E' una condizione nella quale umanamente è difficile non comprenderlo". Così all'ANSA il sindaco di Fermignano Emanuele Feduzi in merito alla vicenda di Fabio Ridolfi, 46enne di Fermignano (Pesaro Urbino) che, tramite il fratello Andrea e l'Associazione Luca Coscioni, è tornato a chiedere il suicidio medicalmente assistito. Da 18 anni è immobilizzato a letto a causa di una tetraparesi, dovuta alla rottura di un'arteria basilare nel 2004, quando aveva 28 anni. Allora il centro marchigiano, più di 8mila abitanti, a 10 km da Urbino si strinse attorno alla famiglia Ridolfi e ora sta con Fabio. Sui social, molti amici e conoscenti rilanciano il suo appello disperato. Si moltiplicano messaggi di solidarietà 'sottoscritti' anche dal sindaco Emanuele Feduzi che esprime per Fabio anche la sua "stima per la capacità di portare avanti una battaglia dal punto di vista etico e morale. Abbiamo cercato di sostenere la possibilità di fare il Referendum, con la raccolta di firme, e lui 'ci mette la faccia'". Fabio vive con i genitori Rodolfo e Cecilia in una frazione a pochi chilometri dal centro di Fermignano, protetto da un 'cordone familiare', padre, madre e fratello, nella più assoluta discrezione anche rispetto alla comunità che lo sostiene 'virtualmente'. Una condizione che diventa ogni giorno più insostenibile, scandita dal ritmo del respiratore a cui è attaccato. (ANSA).