Javier Bardem, attenti al Capo perfetto
(di Francesco Gallo) (ANSA) - ROMA, 19 DIC - Una commedia amara, noir e con un'anima politica d'antan quella che racconta IL CAPO PERFETTO (El buen patrón) di Fernando León De Aranoa, film candidato agli Oscar per la Spagna e, dal 23 dicembre, in sala con BIM. Insomma uno strano miscuglio di commedia, morale, ironia alla Coen e dramma con protagonista quella faccia di pietra di Javier Bardem, credibilissimo nei panni di Blanco, proprietario di una storica azienda spagnola di bilance industriali che indirettamente fanno pensare alla giustizia. Ma Blanco è un uomo giusto? Apparentemente sì, guida la sua industria con quel paternalismo che lo rende un capo magnanimo disposto a qualunque cosa pur di risolvere i problemi dei suoi dipendenti. Tanto più se non riducono la produttività ora che la sua industria è in corsa per ricevere un importante riconoscimento a cui Blanco, ovviamente, tiene molto. Ma, nonostante i suoi sorrisi e l'atteggiamento bonario, un suo operaio da lui recentemente licenziato gli rovina la festa perché si accampa (letteralmente) davanti al cancello della sua azienda per ricordargli, con un potente megafono, ad ogni suo ingresso e uscita, che lui non è altro che uno sporco capitalista, uno sfruttatore che andrebbe eliminato. Dismesso il sorriso, Blanco cercherà di risolvere la cosa prima con degli stratagemmi e poi in modo poco ortodosso complicando il tutto. Ma non è che il mondo attorno a lui sia molto diverso, scoprirà infatti che sono in tanti a giocare sporco perché per sopravvivere la danza è sempre la stessa e ognuno la pratica nella misura della sua cattiveria. "Questo film in fondo non racconta una realtà tanto lontana - dice Bardem, che in questi giorni arriva sugli schermi anche con Being The Ricardos, il lungometraggio con Nicole Kidman che racconta la relazione tra Lucille Ball e Desi Arnaz - tutti abbiamo un certo potere specie su alcune persone, ora il problema è capire quanto siamo disposti ad approfittarne se ci capita l'occasione". (ANSA).