Mazza, 'Saviano insultò Meloni, perché dovevo invitarlo?'
(ANSA) - ROMA, 21 OTT - "Abbiamo portato a casa il risultato. Siamo stati costretti a un po' di slalom, tra qualche pregiudizio e qualche polemica meschina ma alla fine abbiamo fatto volume e ci siamo fatti belli". Così a Repubblica il commissario governativo per la Buchmesse di Francoforte Mauro Mazza. Mazza parla dell'esclusione di Saviano: "A fine gennaio-inizio febbraio ho ricevuto una lettera da un gruppo di tv tedesche. Volevano sapere se Saviano avrebbe fatto parte della delegazione. Avevo sotto una lista di 300 nomi, gli ho detto che non mi risultava e che potevano invitarlo loro. Quella lista non l'ho composta io. Sono nomi proposti dall'Associazione italiana editori". Poi "ho proposto io Franchini, Culicchia, Conte. Si può pretendere dal commissario Mazza, nominato da Meloni, di battersi per inserire uno scrittore che l'ha definita 'bastarda'? Mi si chiede troppo. Non ho fatto quella battaglia, non l'ho voluta fare. Perché avrei dovuto?". "Poi abbiamo provato a invitarlo ma lui non ha accettato. Fare lo psicologo non rientrava nei miei compiti". Lo ha invitato Boos, direttore della Buchmesse: "Boos sapeva già da prima che Saviano sarebbe comunque venuto a Francoforte ma ha fatto il furbettino, ha fatto finta di non saperlo per poi fare il bravo e correre in soccorso. Pensavo che Saviano fosse un fante non avevo capito che era un santo, che non ci si poteva scherzare. La verità è che la stagione d'oro di Saviano è passata, non ha più i lettori di una volta". Hanno declinato anche Pietrangelo Buttafuoco e Marcello Veneziani: "Il nannimorettismo ha contagiato anche la destra evidentemente. Avranno pensato che si notavano di più se non venivano. Erano entusiasti, poi al primo refolo di vento hanno cambiato direzione". (ANSA). J5J-TEM/ S0B QBXB (ANSA).