Sindaco Norcia sospeso, rifarei tutto quello che ho fatto
(ANSA) - NORCIA (PERUGIA), 10 SET - "Tornassi indietro rifarei da sindaco tutto ciò che è stato fatto, anche perché oggi c'è un giudice che, pubblicando le motivazioni della sentenza di assoluzione sul PalaBoeri, dice finalmente che le strutture realizzate sono temporanee anche se poggiano su basi di calcestruzzo": a parlare all'ANSA è Nicola Alemanno, sindaco di Norcia oggi sospeso per effetto della legge Severino, scattata a seguito della condanna per abuso d'ufficio per la realizzazione di una casetta della pro loco. "Sulle motivazioni di questa sentenza fonderemo il ricorso in appello" aggiunge Alemanno. "Se non c'è stato il falso sul PalaBoeri - afferma ancora Alemanno - non c'è stato, allora, nemmeno sulla casetta pro loco e quindi viene meno anche l'abuso d'ufficio che mi ha portato alla sospensione dalla carica di sindaco per 18 mesi". Superando i tecnicismi giuridici che il dispositivo suggerisce, il sindaco si dice "amareggiato" da tutta la vicenda.: "In questi sette anni post sisma - sostiene Alemanno -, assieme alla mia maggioranza, ho dato tutto me stesso per fronteggiare prima l'emergenza e poi avviare la ricostruzione della città". Alemanno parla davanti al PalaBoeri, realizzato proprio dall'archistar Stefano Boeri, grazie ai fondi raccolti dalla campagna di solidarietà che venne portata avanti dal Corriere della Sera e dal Tg La7. " Vetri in frantumi e il legno rovinato, vederlo ridotto così fa male" dice Alemanno. "Ma ciò che fa più male - aggiunge - è che non lo abbiamo potuto utilizzare in questi quattro anni, sarebbe stato di fondamentale importanza per la nostra comunità, perché una struttura così Norcia ancora non ce l'ha". Infine, uno sguardo al futuro e alla possibile ricandidatura a sindaco. "Al di là delle legittime aspettative personali - conclude Alemanno - se le forze politiche che mi hanno fin qui sostenuto e i consiglieri e gli assessori che hanno fatto assieme a me questo cammino, dovessero ritenere di chiedermi ancora di impegnarmi, è evidente che mi sentirei in dovere di rifletterci". (ANSA).