Fa caldo e manca la neve, molti impianti da sci restano chiusi
Nienta da fare: troppo caldo per preparare le piste da sci, in gran parte delle ski-area trentine la stagione non si potrà aprire nel week-end del ponte di Sant'Ambrogio, come invece si prevedeva. Gli impianti funzioneranno di sicuro soltanto in Presena, Grostè, Tonale, forse sulla Paganella. Le immagini che arrivano anche in questi minuti dalle webcam presso le piste indicano un panorama in molti casi ancora lontano dalle clasiche vedute invernali. Dal rifugio latemar a Pampeago, in val di Fiemme, arrivano per esempio scorci più verdi che bianchi. Va un po' meglio sull'alpe del Cermis, ma in generale il confine della neve e della temperatura di lavoro per gli impianti di inenvamento corre proprio nel mezzo delle piste che scendono dai valichi più in alto (come mostra un'altra foto scattata poco fa sulla Belvedere di Canazei, in val di Fassa).
Desolato il commento di Luca Libardi , presidente dell'Associazione albergatori: «Sarà un ponte fiacco. Quando si tratta di vacanze brevi la gente, giorno per giorno, consulta le previsioni meteo e decide se partire o meno. Quello che vedono sul clima trentino ha scoraggiato anche i più coraggiosi e così i numeri sono andati a picco». La maggior parte dei turisti, quindi, messa sul chi va là dal meteo, non ha prenotato, ma non sono mancati coloro che hanno deciso di fare marcia indietro dopo aver acquistato i pacchetti in anticipo.
L'incidenza del turismo invernale sul fatturato turistico totale in Trentino è del 48%, come si legge sull'Adige oggi in edicola con un approfondimento sulla situazione sciistica, che riferisce anche dello studio svolto da Maria Della Lucia , docente del Dipartimento di economia e management dell'Università di Trento, intervenuta l'altro giorno alla giornata di studio «La montagna e lo sci» promossa dalla Sat.
Fino a sabato le previsioni meteo peraltro non indicano la possibilità di una discesa delle temperature. La settimana dovrebbe proseguire com'era iniziata, con deboli precipitazioni che possono farsi nnevose, a seconda delle valli e dei versanti, soltanto sopra i 1.600-1.900 metri.
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